di Stefano Manocchio
Come era facile prevedere, ha suscitato non poche reazioni, negli ambienti politici locali, la notizia della ipotizzata candidatura del noto giornalista di origini molisane, Domenico Iannacone, quale Presidente della Giunta Regionale, in quota al centro sinistra alle elezioni amministrative del 2023.
Primo ad intervenire pubblicamente sull’argomento, con un post sui social (che abbiamo pubblicato ieri per estratto) il sindaco di Vinchiaturo e segretario regionale di Azione, Luigi Valente, il quale, dopo una introduzione in cui tesse le lodi di Iannacone come giornalista, ne ha di fatto bocciato la candidatura politica, almeno dal suo punto di vista.
Di opinione opposta Emilio Izzo coordinatore del movimento civico “Cacciamoli” e Nicola Lanza referente di Azione Civile (il movimento fondato dall’ex magistrato Antonio Ingroia) che si sono detti pronti a scendere direttamente in campo e sostenere con una lista la candidatura di Iannacone, mettendo a sua disposizione “i nostri volti, la nostra storia personale, a garanzia di un Molise che rispetti l’ambiente e tuteli la salute pubblica; un Molise che fa della democrazia e della partecipazione valori fondanti”.
Non esplicitate le opinioni degli esponenti del PD e del Movimento Cinque Stelle, i partiti che saranno determinanti per la corsa verso palazzo Vitale per la coalizione ‘rossa’ e che dovranno poi dare l’imprimatur, o meno, alle trattative con l’interessato, ammesso che sia veramente intenzionato a provare questa nuova esperienza politico-amministrativa.
Sulla sua strada, però, difficilmente Iannacone troverà l’adesione, almeno in questo momento, proprio del PD, visto che sia il segretario regionale del partito, Vittorino Facciolla, che il capogruppo alla Regione Molise, Micaela Fanelli, hanno detto che il prossimo candidato alla presidenza dovrà essere un politico ‘puro’, mettendo la croce (negativa) su qualunque ipotesi di esponente della società civile: l’ex-sindaca di Riccia, ad ulteriore conferma di ciò ha precisato anche che dovrebbe avere ampia e comprovata esperienza amministrativa.
Sembra palesarsi all’orizzonte uno scontro ideologico-istituzionale nel centro sinistra: da una parte i giovani emergenti (Iannacone è ‘sponsorizzato’ da Federica Vinci, giovane vicesindaco(a), isernina ma anche esponente importante del movimento paneuropeo Volt) e immaginiamo che oltre a Izzo e Lanza si stia muovendo qualcosa nelle agitate acque del mare composto da partiti minori, associazioni ideologiche, mondo del volontariato e del sociale, che notoriamente gira intorno al centro sinistra. Dall’altra parte, appunto, Facciolla e Fanelli, il ‘gotha’ del maggiore partito della sinistra e, supponiamo, anche la dirigenza penta stellata, che storce sempre il muso quando il candidato non è proprio. Bisogna vedere anche che ne pensano gli ‘ex’ nomi forti della nomenclatura ‘piddina’ (i vari Ruta, Massa, D’Ambrosio e via discorrendo). In tutto questo manca ancora la voce di Italia Viva, a patto di capire chi in Molise debba rappresentarlo, viste le numerosi voci di un ‘riposizionamento’ politico di quel partito in regione.
Parafrasando (al contrario) Ennio Flaiano, diremmo che “la situazione politica non è grave ma ancora neanche seria”. Iannacone è bravissimo e pluripremiato giornalista d’inchiesta, oltre che autore di trasmissioni televisive piene di contenuti; in sostanza non gli manca certo il pedigree ‘curricolare’ per un incarico così prestigioso, atteso che il rischio di una strumentalizzazione politica ci sia, come sempre quando i partiti propongono chi non fa parte del ristretto cerchio di appartenenza.
Saprà discernere tra il rischio di finire nel vortice politico-mediatico e la reale possibilità di elezione?
Aspettiamo di saperlo anche noi.