di Massimo Dalla Torre
Tutti possono candidarsi o ricandidarsi: almeno questo è quello che la legge delle leggi sancisce, anche chi sa di aver fallito nel mandato elettorale affidatogli da chi non può’ accedere nel palazzo. Candidatura o ricandidatura che pone una lunga serie di punti interrogativi, perché la politica non è assolutamente un passatempo e tanto meno la via giusta per sbarcare il lunario. Candidatura o ricandidatura che, nel nostro piccolo Molise sempre prodigo di voti a chi si propone a patto e condizioni che sia chiaro e soprattutto non nasconda appetiti reconditi che, in questi casi sono quasi sempre palesi. Candidatura o ricandidatura che in questi ultimi giorni ha riacceso il confronto tra le parti specialmente nel centro destra uscito battuto sonoramente dalle ultime consultazioni elettorali al Comune di Isernia.
Competizione che ha messo in evidenza come le anime sono sempre più distanti specialmente perché i singoli competitori si sono scoperti fragili, il che non è favorevole alla missio elettorale. Un centro destra che sta discutendo animosamente su chi dovrà’ essere il conducator di questa disastrosa realtà’ che da oltre 15 anni è in balia delle procelle e dei marosi tanto da navigare a vista. Un centro destra dove il presidente della Regione attraverso la stampa si è detto possibilista ad una nuova scesa in campo, cosa che ha lasciato perplessi molti di quelli che nel 2013 lo sostennero e che oggi visto i risultati fin qui ottenuti, fallimentari a tutti gli effetti, anche se non apertamente sono disposti ad abbandonare senza se e senza ma. Situazione imbarazzante specialmente perché nell’aula di Palazzo d’Aimmo ultimamente si registrano mugugni e malumori e non solo da parte delle opposizioni, ma anche di chi si è’ messo sotto l’ala protettiva di chi si pensava nel giusto, senza sapere che giusto è una parola grossa e non na “pazziella” come quella proposta fino ad ora, perché prima di decidere, in questo caso, ripresentarsi all’elettore necessita una rilettura degli articoli della Costituzione quale vettore affinché le velleità e i sogni prima che prendano corpo diventino possibiliste e attuabili.