Clamorosamente sono stati bocciati dalla plenaria di Strasburgo tutti e tre i file relativi al pilastro sociale del pacchetto mobilità. Anche noi abbiamo votato contro i testi così come sono usciti fuori dalla votazione finale, poiché non assolutamente accettabili.
Le proposte da noi effettuate, e recepite dalla Commissione occupazione, miravano a creare un maggiore equilibrio salariale a livello europeo e ad applicare il principio “stesso luogo, stessa paga”.
L’assenza di norme comuni per i conducenti distaccati comporta un grave problema in termini di dumping sociale e di disparità tra lavoratori nell’Unione Europea.
E’ per questo motivo che abbiamo sostenuto con forza l’applicazione del distacco anche nei casi di operazioni di cabotaggio e di trasporto internazionale, tenendo conto dell’elevata mobilità di questa categoria di lavoratori
Il voto di oggi sul distacco rappresenta un chiaro fallimento di questa Europa, molto attenta ai mercati e al business legato agli scambi di merci, ma poco ai diritti sociali dei lavoratori
Anche per quanto riguarda la modifica dei tempi di guida e di riposo, la posizione da noi mantenuta era volta a vietare il riposo in cabina dei conducenti, a garantire il ritorno a casa entro 2 settimane e a mantenere lo status quo sui riposi settimanali.
La Commissione trasporti ha cercato di annacquare tale posizione e per tale motivo ci siamo opposti, sostenendo nuovamente in plenaria le posizioni adottate in commissione occupazione.
Per noi è fondamentale garantire diritti dignitosi a tutti gli autotrasportatori e porre fine a quella che è una vera schiavitù, in cui gli autisti non vedono le proprie famiglie per settimane e sono costretti a vivere in condizioni profondamente disagiate
Anche su questa relazione il Parlamento ha perso una occasione storica di migliorare le condizioni di lavoratori che svolgono mansioni usuranti e che ledono profondamente i diritti della persona.
Per quanto concerne, infine, il file relativo al cabotaggio, ricordiamo che quello irregolare è uno dei principali problemi che colpiscono le imprese di autotrasporto italiano e non solo.
Imprese spregiudicate dell’est, infatti, abusano delle norme esistenti, praticando una vera e propria concorrenza sleale nei confronti dei nostri imprenditori, di fatto distruggendo un intero mercato nazionale.
Abbiamo dunque proposto di imporre il veicolo del mezzo nello Stato Membro di provenienza, di ridurre i giorni a disposizione a favore del cabotaggio che deve intendersi come semplice fenomeno occasionale legato ai rientri dei mezzi, di migliorare gli strumenti di controllo, anche tramite le tecnologie GNSS oggi a nostra disposizione.
Pertanto, con il voto odierno, esprimiamo tutto il nostro disappunto per non aver voluto includere proposte per risolvere il problema, tutelando ancora una volta alcune realtà piuttosto che altre e penalizzando ancora una volta il nostro Paese.
Daniela Aiuto
Eurodeputata al Parlamento europeo – Gruppo EFDD