In un clima prenatalizio in cui pochi sono coloro in grado di trascorrere le festività con serenità, archiviate le polemiche sulle Primarie del Pd che hanno vivacizzato il confronto dell’ultima settimana con argomenti lontanissimi dai temi congressuali, da domani tornerà d’attualità la realtà dura e cruda di una crisi che sfibra percentuali sempre più alte di lavoratori, giovani, pensionati e disoccupati del Molise. Famiglie alle prese con sfratti esecutivi sollecitano attenzioni e risposte insieme a chi si ritrova con bollette scadute, fitti arretrati e conto da saldare nei negozi alimentari.
Secondo l’ISTAT il 20,5% dei nuclei familiari molisani vive sotto la soglia di povertà ma basta alzare lo sguardo per scorgere un progressivo scivolamento verso condizioni di disagio di persone che hanno perso il lavoro e non sanno come muoversi in una società in cui gli strumenti finanziari ed i fondi stanziati su queste problematiche sono da prefisso telefonico. Ciò che allarma è l’aumento delle vertenze di lavoro sia nel numero e sia nelle complicazioni delle stesse che sono sempre più aggrovigliate tra concordati preventivi, procedure fallimentari, passaggi d’azienda, precarizzazioni indiscriminate, stipendi non pagati e contributi previdenziali non versati. A mero titolo esemplificativo domattina si riunirà presso l’Assessorato al Lavoro il tavolo tecnico per le Comunità Montane in cui sono coinvolti poco meno di 90 dipendenti, alle 16.00 ci sarà la vertenza sulle difficoltà della Casa di Riposo di POGGIO SANNITA che interessa operatori e ospiti della struttura, alle 18.30 si riunirà il tavolo sulla Formazione Professionale per le 80 unità impegnate presso gli uffici regionali e a seguire bisognerà fare il punto sulle prospettive dei collaboratori impegnati dalle province nei centri per l’impiego di Campobasso, Isernia e Termoli che andranno in scadenza il 31 dicembre e oggetto di uno specifico confronto sindacale il 5 dicembre. Potrei elencare le 130 aziende coinvolte nelle procedure della cassa in deroga o le decine di imprese che hanno chiesto l’attivazione di incontri per ricorrere alla cassa integrazione straordinaria o ai licenziamenti con la collocazione in mobilità del personale. In Molise non ci sono solo le grandi crisi aziendali di estrema complessità e sulle quali giustamente sono accesi i riflettori. A quei lavoratori vanno sommati i tanti operai dell’edilizia, dei servizi socio-sanitari, delle piccole imprese, del terziario e della cooperazione che non dispongono di ammortizzatori sociali ad eccezione della cassa in deroga. In un contesto critico di simili dimensioni è dovere delle istituzioni adoperarsi per alleviare i disagi dei lavoratori con umiltà e concretezza.
Michele Petraroia