Presidente, La ringrazio per aver servito lo Stato a valle delle ultime elezioni politiche che avevano determinato una situazione di paralisi istituzionale senza una maggioranza chiara e con uno scontro di una violenza inaudita sull’elezione del Presidente della Repubblica.
Questa pagina di storia ha determinato i problemi di salute di Pierluigi Bersani e la stroncatura di figure quali Romano Prodi e Franco Marini.
Non era semplice misurarsi con le sfide dei mercati finanziari pronti a scommettere sulla bancarotta dell’Italia. Non era semplice governare insieme agli avversari politici in un clima di assedio continuo dovuto ad una crisi economica devastante e a problemi sociali ed occupazionali da vera e propria emergenza.
Eppure il Suo Governo, nonostante l’instabilità politica, gli attacchi scomposti, la fluidità, di movimenti e pressioni, i ritardi dei partiti e l’incertezza permanente, è riuscito ad adottare provvedimenti importanti sul lavoro, sugli ammortizzatori sociali e su misure di politica economica che hanno aiutato nel limite del contesto dato le imprese e lo sviluppo. Per questo mi sento di esprimerLe un pubblico apprezzamento per il Suo operato.
In un Italia in cui ci si allinea subito con il vincitore non può passare sotto silenzio un impegno istituzionale serio, sobrio, ed efficiente. Cosi come lascia privi di parole una modalità di intervento di un singolo partito che ha smarrito il senso di appartenenza e non riesce ad essere più una comunità coesa che colloca l’umanità ed il rispetto per le persone in cima al proprio agire politico.