Nella DC di Alcide De Gasperi dopo la schiacciante vittoria del 18 aprile del 1948 sull’alleanza delle sinistra, operava in piena autonomia su altra e distinta posizione politica Giuseppe Dossetti senza che nessuno osasse mettere in discussione le sue idee. Nello stesso periodo storico, nel PCI di Palmiro Togliatti in cui imperversava il Centralismo Democratico, coesistevano nel rispetto reciproco le linee socialdemocratiche di Giorgio Amendola e Giorgio Napolitano con le posizioni operaiste di Pietro Ingrao e l’ortodossia filo-sovietica di Armando Cossutta, e tutti consideravano positivo il confronto delle idee e dei programmi.
Se queste sono le radici culturali dei due partiti popolari da cui è nato il PD dobbiamo adoperarci per consolidare quale elemento costitutivo insostituibile di democrazia e libertà il pluralismo interno. In nessuna formazione politica dei paesi evoluti si ipotizza l’appiattimento delle idee come ci insegnano i democratici americani, i socialisti francesi, i laburisti inglesi ed i socialdemocratici tedeschi. Ringrazio Stefano Fassina per il suo operato nel Governo Letta per aver concretamente temperato e corretto le politiche di austerità in favore del mondo del lavoro con provvedimenti tesi alla redistribuzione del reddito, alla progressività fiscale e alla giustizia sociale. Pur agendo in un contesto innaturale con una maggioranza parlamentare anomala l’azione istituzionale di Stefano Fassina merita di essere apprezzata per chi ha a cuore il lavoro, le fasce popolari più deboli, gli esodati, i cassintegrati ed i ceti sociali meno abbienti. Il gesto di lealtà compiuto con le proprie dimissioni nasce da una constatazione oggettiva circa il mutamento del quadro politico nazionale e và al di là del singolo episodio non esaltante ma nemmeno dirimente. L’ala sinistra del PD accettando la Presidenza con Gianni Cuperlo ha mostrato attenzione unitaria e senso di responsabilità in una fase convulsa del nostro paese aperta a ogni deriva possibile. Per questo è auspicabile andare in chiaro nel rapporto tra il partito ed il Governo Letta come chiedono le dimissioni di Fassina. Il senso di responsabilità deve essere il minimo comune denominatore per tutti insieme al rispetto delle idee e ancor più delle singole persone.
Con gli auguri di pronta guarigione a Pieluigi Bersani ed il buon anno al PD.
Michele Petraroia
PD Molise