Combattere l’utilizzo del glifosato nell’agricoltura ha una duplice scopo: la tutela della salute dei consumatori e l’aumento di produzione di grano ad alta qualità. E come abbiamo visto, la campagna di informazione portata avanti dal M5S sulla pericolosità di questo erbicida comincia a produrre i primi risultati” dichiara l’eurodeputato e portavoce M5S Piernicola Pedicini.
“Per la prima volta nel luglio del 2018 le importazioni del grano dal Canada, nei cui terreni di coltivazione si utilizza questo diserbante, sono diminuite di oltre il 50% rispetto al luglio del 2017, passando cioè da un milione di tonnellate a meno di 400mila.
Di questa riduzione nell’importazione di grano dal Nord America – prosegue Pedicini – ne beneficerà non solo la salute dei cittadini ma anche l’economia del nostro paese. Per effetto di questa inversione di tendenza infatti in Italia sono migliorati i contratti di filiera tra i produttori di pasta e i coltivatori nazionali”.
In Molise si producono poco più di 200 tonnellate di grano all’anno.
“E’ importante – prosegue l’eurodeputato – promuovere nel settore agricolo quelle tecniche che già oggi sappiamo essere efficaci e non pericolose, investire in un’innovazione sana e diffondere la conoscenza delle pratiche virtuose.
Bisogna ricordare che l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Oms ha catalogato il glifosato tra le sostanze «potenzialmente cancerogene». La Francia dal 1 gennaio 2019 ne ha vietato l’uso per legge ma nel resto d’Europa sarà ancora legittimamente ammesso fino al 2022, sebbene entro limiti stabiliti”.
Pedicini è stato uno dei pochissimi membri italiani della Commissione speciale PEST, istituita un anno fa in seno al Parlamento europeo proprio per rispondere ai dubbi sollevati in merito alla valutazione del glifosato e alle preoccupazioni dei cittadini. Proprio oggi è stata votata in aula la relazione finale della Commissione PEST che chiede di riesaminare tutti gli studi disponibili sulla cancerogenicità del glifosato e delle sue formulazioni.
“Con queste azioni – conclude l’eurodeputato – speriamo non solo di tutelare la salute dei consumatori ma anche di incentivare i contratti di filiera tra agricoltura e produttori. Un altro effetto importante legato alla riduzione del grano proveniente dall’estero”.