Pcl: “La secessione dei ricchi contro il Sud, incluso il Molise”

Il governo giallo-bruno sta varando un’intesa con i governatori di Lombardia e Veneto che colpisce il lavoro salariato e la popolazione povera, in particolare del Sud e dunque anche del Molise. La Giunta Toma del Molise ovviamente non può esercitare alcun argine locale per la sua natura di classe (rappresenta i ceti ricchi e padronali), tanto più che incorpora la componente locale leghista regionale (Mazzuto, Romagnuolo e altri) complici di tale disegno socialmente pericoloso del loro governo, nonché il resto della destra molisana di Iorio o che fa capo a Meloni e Berlusconi comunque alleati dei governatori Maroni e Zaia (promotori dell’intesa col governo). Non a caso Iorio si è pronunciato a favore di tale disastrosa controriforma che si abbatterà che ulteriore mannaia sociale anche su Molise. Il meccanismo è brutale:i governatori del Nord vogliono allungare le mani su una fetta più grande delle risorse fiscali togliendola in particolare alle altre regioni del Sud, incluso il Molise. Come? Si chiede allo Stato un trasferimento di competenze alla Regione che motivi una “ maggiore compartecipazione ” della stessa al gettito territoriale (dell’Irpef, dell’Irap, della tassa sull’auto…). Così le tre Regioni più ricche d’Italia, che fanno insieme più del 40% del PIL, chiedono e ottengono di sottrarsi ampiamente alla redistribuzione nazionale dell’introito fiscale. Maggiore è la quota che si accaparrano, minore è la quota che verrà riservata al resto d’Italia e dunque al Molise. Così il governo giallo-bruno arreca una nuova mazzata anche al Molise, in un contesto già segnato dalla disuguaglianza sempre più ampia tra Nord e Sud in fatto di occupazione, servizi, prestazioni.
Non solo: i governi regionali si candidano con tale proposta ad avere mano libera su ogni terreno per allargare le regalie pubbliche ed erariali ai gruppi economici privati, liberalizzare e privatizzare ulteriormente prestazioni sociali e servizi pubblici, per ridurre insomma la spesa sociale regionale a favore dell’assistenza ai padroni. La Lega finanzia con questo accordo gli impegni assunti col padronato. Salvini non ha potuto onorare adeguatamente la promessa della flat tax a beneficio dei ricchi e dei grandi evasori nella prima legge di stabilità limitandola a settori di piccola e media borghesia (professionisti ecc.), dovendo accordarsi col M5S sul reddito di cittadinanza. Ora compensa la promessa mancata regalando alla piccola e media borghesia del Nord una nuova fetta di soldi e di potere con questa ennesima controriforma a danno delle regioni più povere. Pagano i salariati, del Nord e del Sud e dunque anche del Molise. Paga anche nel Molise come ovunque la popolazione povera. Il paradosso è che Salvini sfonda elettoralmente nella popolazione povera del Sud e del Molise nel momento stesso in cui le carica sul groppo l’ingrasso ulteriore del padronato del Nord. E’ che il M5S sventola al Sud e anche nel Molise il reddito di cittadinanza nel momento stesso in cui concorre con Salvini, e alla coda di Salvini, nello spogliare le masse meridionali. Per ora la truffa tiene, il consenso al governo resta alto anche nel Molise. La memoria popolare dei nefasti governi di PD e FI è sufficiente per assicurare al governo giallo-bruno un sostegno sociale reale, mentre la passività dei sindacati continua ad offrirgli un margine di manovra propagandistico. Ma i nodi si aggrovigliano, la coperta è stretta, le contraddizioni aumentano. È l’ora di rilanciare una opposizione sociale e di massa anche nel Molise. È l’ora di una lotta vera contro il governo giallo-bruno in Italia e contro la Giunta Toma suo complice nel Molise.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – SEZIONE MOLISE

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