Allargare il tratto stradale che va da Vairano scalo fino a Sesto Campano per razionalizzare l’intenso transito e aumentare allo stesso tempo i livelli di sicurezza di una delle più importanti e trafficate arterie viarie del territorio. È la richiesta contenuta nella lettera inviata da Aldo Patriciello, parlamentare europeo e membro del Gruppo Ppe, ai vertici di ANAS per sollecitare l’allargamento di un tratto della strada statale 85 “venafrana”.
“Tale tratto – si legge nella missiva dell’eurodeputato – costituisce un’indispensabile infrastruttura di collegamento tra la Campania e il Molise, nonché il principale punto di accesso per coloro che, transitando da sud, desiderano raggiungere le stazioni sciistiche del Matese e dell’Abruzzo o le aree costiere adriatiche”. Di qui la necessità di procedere ad un allargamento della strada nel suo tratto Vairano Scalo – Sesto Campano, un’opera ritenuta indispensabile per aumentarne la percorribilità e la sicurezza.
“Ciò in ragione del fatto – si legge nella missiva – che la presenza di una sola corsia per senso di marcia risulta insufficiente a smaltire l’attuale volume di traffico, oltre a rendere estremamente pericoloso il tratto stradale a causa della presenza di numerosi mezzi di autotrasporto e dei conseguenti tentativi di sorpasso delle altre autovetture. Una proposta, quella avanzata dall’europarlamentare molisano, che fa il paio con quella di realizzare una strada a scorrimento veloce del Molise recentemente discussa a Roma nell’incontro tra i funzionari del Ministero dei trasporti, il Governatore Toma e l’Assessore Niro.
“Ritengo che affrontare e risolvere siffatte difficoltà, attraverso l’allargamento del tratto stradale che va da Vairano fino a Sesto Campano, – scrive a chiusura della sua lettera – oltre a risolvere molti dei problemi legati alla circolazione stradale ed alla sicurezza degli automobilisti, possegga una propria e autonoma rilevanza, nella misura in cui si consideri la fragilità storica del nostro territorio, privo com’è di un’adeguata e diffusa rete infrastrutturale”.