Partecipare per crescere, numerosa partecipazione di Cisl Abruzzo e Molise a Roma

Sabato 25 novembre eravamo più di 300 abruzzesi e molisani a Roma per partecipare alla Manifestazione Nazionale della CISL.

Tanta Cisl Abruzzo Molise – dichiara il Responsabile della CISL Molise Antonio D’Alessandro -, tante donne, tanti uomini, pensionati, giovani e immigrati, partiti dai territori in pullman e in macchina per raggiungere Piazza Santi Apostoli e chiedere dei miglioramenti da apportare alla Legge di Bilancio.

Sul palco si sono alternate tante testimonianze del mondo del lavoro, giovani precari, pensionati.

Luigi Sbarra dal palco della piazza Santi apostoli nella manifestazione “Partecipare per crescere: migliorare la Manovra, costruire un nuovo Patto sociale” ha iniziato il suo intervento ringraziando tutti della presenza, in coincidenza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Non possiamo più tollerare l’intollerabile. Serve una grande alleanza sociale e culturale contro l’escalation di aggressioni, violenze, prevaricazioni, molestie, femminicidi a cui stiamo assistendo. Basta con la ‘cultura patriarcale.

La manifestazione nazionale è stata indetta dalla Cisl per chiedere a Governo e Parlamento di correggere e migliorare la legge di bilancio e oggi, in coincidenza con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, insieme alle delegazioni di tutte le regioni italiane e delle diverse categorie che stanno manifestando con il nastro rosso al braccio e sulle bandiere, anche per dire “No” alla violenza contro le donne.


Siamo qui in nome di milioni di lavoratori, pensionati, giovani, famiglie, migranti, precari, disoccupati che hanno affrontato e stanno affrontando stagioni dure e pesanti per la caduta dei redditi e per una condizione sociale difficile e proprio per questo hanno ancora più bisogno di noi”, ha proseguito Sbarra sottolineando la necessità di “migliorare la manovra di bilancio e negoziare un nuovo patto sociale per crescita e sviluppo sostenibile, riforme e partecipazione, investimenti e produttività, qualità del lavoro e formazione, politiche sociali e coesione sociale: questa la grande sfida che ha davanti il Paese. Per favorire la crescita l’unica strada davvero utile al Paese è quella del confronto, del dialogo. È così che sono ripartiti i tavoli con il Governo. È grazie alla nostra azione tenace che è tornato a vivere un metodo da tempo abbandonato”.

Rispettiamo le scelte di mobilitazione di Cgil e Uil – ha precisato il leader della Cisl – ma le consideriamo sproporzionate: in un momento già pesante, lo sciopero danneggia le tasche dei lavoratori, rischia di incendiare i rapporti industriali, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Questo nulla toglie al fatto che di fronte alle sfide decisive che ci attendono sia necessario coltivare, con l’impegno di tutti, il terreno degli obiettivi e dei rapporti comuni, ma non accettiamo lezioni da nessuno, nessuna egemonia. 

Le misure in manovra a sostegno di fasce deboli, famiglia, natalità senza di noi non ci sarebbero state. Riconoscerlo dà la possibilità di modificare quello che non va”.

“E di cose che non vanno – ha proseguito Sbarra – ce ne sono eccome nella legge di bilancio. Al Governo lo diciamo oggi e torneremo a dirlo con forza martedì, senza giri di parole, a cominciare dalle pensioni: non va bene intervenire in modo così grave e sbagliato, irrigidendo le regole. Su questo bisogna subito tornare indietro. 

Ci dica la premier Meloni come intende rilanciare la sanità e abbattere le liste d’attesa se alimenta la più grande fuga di operatori sanitari degli ultimi anni!

Ci dica il ministro Giorgetti come pretende di realizzare il Pnrr se gli enti locali si svuotano!

Ci dicano, come immaginano di rafforzare il welfare e la scuola con plessi e istituti d’infanzia desertificati! 

Come pensano di sostenere lavoratori impegnati in occupazioni gravose con le nuove regole punitive su Ape sociale e Opzione donna?

Bisogna prendere un’altra strada, dare una pensione di garanzia a giovani e donne. Si intervenga in Parlamento”.

 “Per questo si alzano le nostre voci, le nostre proposte, il nostro coraggio – ha concluso Sbarra – Sappiamo che l’orizzonte verso cui procedere è vasto e che c’è bisogno di tutte le energie di cui il Paese dispone. Nessuno si fermi al proprio interesse particolare.

Noi ci siamo. La Cisl c’è. La sua forza, il suo orgoglio, il suo patrimonio sono qui, oggi. Li mettiamo a disposizione del mondo del lavoro e dell’Italia per farla tornare a crescere insieme, in modo partecipato, giusto e sostenibile”.

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