In questi giorni sta prendendo forma lo schema di intesa tra il Governo e le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna in tema di autonomia differenziata. L’articolo 116, terzo comma, della Costituzione prevede la possibilità di attribuire forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni a statuto ordinario (c.d. “regionalismo differenziato” o “regionalismo asimmetrico”, in quanto consente ad alcune Regioni di dotarsi di poteri diversi dalle altre), ferme restando le particolari forme di cui godono le Regioni a statuto speciale (art. 116, primo comma). Vogliono cambiare il volto dell’Italia, in peggio, e lo stanno facendo nel silenzio generale. Lo Stato ha il compito di garantire diritti civili e sociali in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, aiutando le regioni con meno risorse. Nel caso dell’autonomia differenziata questo potrebbe non accadere. C’è il rischio che la qualità di servizi essenziali come sanità e istruzione diminuisca nelle regioni dove il Pil pro-capite è più basso. Il Sud rischia di diventare sempre più povero a discapito del Nord. Per il nostro Molise sarebbe un disastro annunciato! E’ bene ricordare che l’attribuzione di tali forme rafforzate di autonomia deve essere stabilita con legge votata a maggioranza assoluta dei componenti della Camera sulla base di intesa fra lo Stato e le regioni interessate. A tal proposito, ritengo sia utile che le Regioni del Sud (Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Campania e Sicilia) formulino una proposta unitaria per fermare la decisione del Governo. Vanno messe in campo tutte le misure necessarie per contrastare il progetto del regionalismo differenziato che potrebbe avere effetti micidiali e ci condurrebbe inesorabilmente verso una ‘secessione mascherata’.
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