Parco del Matese/Fanelli: insoddisfatti della risposta evanescente di Di Baggio

Siamo insoddisfatti per la risposta evanescente dell’Assessore Di Baggio alla mozione, presentata insieme al consigliere Primiani, sullo stato dell’arte della perimetrazione del Parco del Matese.
Una risposta orale “strappata con le pinze”, mentre siamo ancora in attesa, dal mese di gennaio, di quella scritta, per la quale abbiamo dovuto anche diffidare il Governo regionale, latitante su questa importante questione, così come su tutte le altre.


Restano quindi inevase le principali domande che avevamo posto, prima tra tutte se la proposta di perimetrazione della Giunta sia stata modificata tenendo conto dell’indirizzo del Consiglio, laddove si è deciso di inserire le aree protette di Civita di Bojano, oltre che dell’intero territorio delle riserve regionali di Monte Patalecchia e dei Torrenti Longano e Longanello, Prevedendo inoltre un’adeguata zonizzazione per Campitello Matese che ne tuteli il patrimonio ambientale e ne salvaguardi i futuri investimenti.

Risposta, inconsistente! Di Baggio ha genericamente aggiornato l’Assise sulla richiesta di estensione verso l’area delle Mainarde e Sesto Campano. Restiamo in attesa di leggere gli atti ufficiali che, ha promesso, dovrebbero finalmente esserci inviati.

Seconda domanda, la richiesta di portare la modifica all’attenzione della Commissione consiliare dove adire tutti i soggetti interessati. E anche in questo caso, nessuna delucidazione né tantomeno impegno.


Infine il punto fondamentale: la proposta di perimetrazione della Regione Molise è stata inviata all’Ispra? Parrebbe proprio di no, vista la nota di sollecito della stessa Ispra, nell’affermare che nulla sia pervenuto agli atti.


Dunque, nulla di nuovo sotto i cieli e tra i boschi del Matese, se non il completo disinteresse, ritardo e insipienza della Regione, che resta immobile nel cogliere una delle più grandi occasioni di rilancio di questa meravigliosa area naturalistica.
Con il rischio concreto di perdere anche i finanziamenti nazionali ed europei, aggiungendo la beffa al danno.


E allora, muoviamoci. Anche per ottenere la sede del Parco del Matese in Molise, che rappresenterebbe un’ulteriore azione di controllo e valorizzazione del territorio.
A patto che, questo governo regionale, decida finalmente di mettersi a lavoro e iniziare a perorare a Roma, lì dove tutto si deciderà, la causa del Parco del Matese e della sua sede permanente nella nostra regione.

Micaela Fanelli

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