In una conferenza stampa tenutasi in mattinata il Rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri ha tracciato il punto della situazione su quanto sta accadendo all’Università molisana. Questo in sintesi quanto affermato dal Rettore Pamieri”: C’è uno scoglio da superare, quello del 90%, che determina la possibilità di ricevere incentivi, altrimenti dovranno necessariamente aumentare le tasse. La questione dell’aumento delle tasse è legata a ciò che accadrà sull’accordo quadro a cui stiamo lavorando e c’è una riflessione in corso in prima persona del Presidente Frattura, è necessario conoscere l’esito di questa riflessione da cui dipenderà se aumentare le tasse e di quanto aumentare. Un’altra questione è quella dell’APQ la cui risoluzione dovrebbe essere una questione di ore, sempre da quello che ha affermato il Presidente Frattura, per lo sblocco definitivo di questi fondi, si tratta di 1 milione e mezzo di euro, destinati ai progetti di ricerca.
L’aumento delle tasse non toccherà comunque le fasce più deboli. L’Unimol ha scelto, pagandone il fio, di essere nella fascia di Atenei che non scaricano sugli studenti il costo per il mantenimento dell’attività didattica e di ricerca. Vogliamo continuare in questa linea che ci pone in una posizione scomoda a livello Ministeriale e nazionale perchè ci fa considerare poco virtuosi. Pertanto salve restando le fasce deboli non potremo fare a meno di intervenire sulle fasce reddituali più alte in proporzione però a quelle che saranno le risorse che eventualmente arriveranno con l’accordo quadro”. Un altro problema che interessa l’Ateneo molisano è quello del mantenimetno delle sedi universitarie dislocate a Termoli, Isernia e Pesche (IS), in questo il Rettore Palmieri è stato molto chiaro: ” Noi siamo Università del Molise, non di Campobasso, Termoli, Isernia o Pesche. La disclocazione regionale viene mantenuta, la sede di Pesche sicuramente, le sedi di Campobasso mantenute, la sede di Termoli avrà una vocazione turistica, ciò non esclude che l’Ateneo debba assecondare un indirizzo di razionalizzazione e dislocazione territoriale che ci ha portati a fare qualche spostamento di corsi per esempio da Isernia a Campobasso, da Termoli a Campobasso. Sono ottimista il futuro dell’Ateneo sarà roseo, perchè è un Ateneo vitale, non temiamo concorrenza, l’aspirazione è quella che la percentuale di poco superiore al 50% degli studenti molisani che si iscrivono all’Università salga all’80% in futuro, la qualità del corpo docente e del personale tecnico – amministrativo dell’Unimol lo garantisce perchè il livello è di eccellenza“. Per quanto riguarda lo spostamento dei corsi si avrà: La facoltà di Ingegneria di Termoli sarà portata a Campobasso, anche se gli studenti potranno cntinuare e colcudere il corso di studi già iniziato, la facoltà di Lettere e Beni Culturali sarà portata a Campobasso, la Facoltà di Scienza Politiche sarà trasferita a Pesche mentre a Termoli dovrà nascere un polo Turistico con formazione e ricerca turistica. L’incognita resta per la sede di Isernia, non essendo nè di proprietà dell’Unimol nè, come le altre due sedi di termoli e Pesche, gode di un contratto di affitto gratuito. inoltre il Rettore da un ultimatum alla Regione: entro il 15 aprile dovremmo avere certezze, altrimenti lasceremo la sede di Isernia. A giugno vogliamo uscire con i manifesti dell’offerta formativa con l’esatta collocazione delle sedei, non c’è tempo da perdere”. (MDL)