Con una nota diramata nella giornata di ieri, l’Ordine dei Giornalisti del Molise ha inteso stimolare i membri del Consiglio regionale e la Giunta Roberti, a valutare la possibilità di emendare la legge regionale 11/2015 ed il relativo regolamento attuativo. La decisione nasce dall’incremento del costo del lavoro, della carta, dell’energia, del carburante, insomma dal 2015 ad oggi, laddove per ogni attività si è registrato un notevole sforzo per far fronte alle esigenze obiettive di chi fa informazione, nel pratico il contributo di ristoro è rimasto identico.
Per questo motivo, partendo dal presupposto che il legislatore regionale abbia inteso investire sulla informazione che a ricaduta offre un beneficio a tutto il comparto editoriale, l’Ordine dei Giornalisti del Molise ha inteso chiedere maggiore tutela a chi in sostanza, a ricaduta, riceve un minimo di salvaguardia, ossia i giornalisti assunti e chi diventerà tale. Pertanto, tenendo conto che il periodo pandemico abbia già di per se modificato alcune abitudini dei cittadini, che ci sia stato un calo della pubblicità, delle vendite, prendendo atto che la chiusura delle edicole abbia provocato ripercussioni inevitabili sulla distribuzione per tutti i cartacei, ci è parso doveroso che il Consiglio regionale pensi ad un ritocco del contributo.
Una somma che deve calmierare anche gli sforzi degli editori che hanno investito varcando i confini regionali per via del digitale. Tale investimento deve essere interpretato come un monito a coprire ancor di più territori depressi, a dare voce a chi non ha voce, ad aumentare il pluralismo con il confronto informativo con realtà non molisane: così cresce la coscienza civica: vedendo, ascoltando e paragonando la nostra realtà con le altre. Di conseguenza, più che verificare la programmazione, il giornalista che lavora e l’editore che investe, l’Ordine dei Giornalisti ritiene più utile favorire questo percorso di crescita culturale evitando la caccia alle streghe, adombrando criticità in un già difficile e delicato momento per tutti. La legge regionale 11/2015 per l’Ordine è un patrimonio che altre regioni e altre realtà ci invidiano, e a differenza di associazioni eterogenee, consideriamo questa norma uno strumento che contribuisce, non che si sostituisce all’attività imprenditoriale dei proprietari delle testate. Un Ordine professionale, che nel difendere e tutelare la categoria, ha chiesto oltre al ritocco in crescita del contributo, anche uno snellimento delle procedure di verifica dei requisiti, al fine di rendere utile il rimborso.
Non a caso, laddove la norma lo consenta, si è ipotizzato di cassare le polizze fideiussorie, sostituendole a delle verifiche per tutti, rapide, che non creino disparità nelle estrazioni a campione ed evitino un anticipo economico. Certi di aver contribuito ad evidenziare come l’Ordine remi nella direzione della salvaguardia dei colleghi e degli editori, spesso giornalisti anche loro, ringraziamo la Giunta regionale e il Consiglio, per la consueta collaborazione con la quale favoriscono le nostre attività di formazione, consolidate nel tempo. In ultimo, ma non da ultimo, l’Odg Molise ringrazia anche i membri del Corecom, che in questo triennio hanno inteso collaborare con il nostro Ordine per tantissime iniziative formative, col monitoraggio, con accordi di programma, col patentino digitale, col premio Biscardi, elevando il nostro Ordine come nessun Corecom aveva mai deliberato prima.
Indipendentemente dalla presenza o meno di un giornalista al suo interno, che ovviamente noi ci auspichiamo ma non rivendichiamo con cupidigia, l’Odg Molise, nelle vesti di ente di diritto pubblico al di sopra delle parti, ha solo interesse che migliori la qualità dell’informazione e la crescita per i nostri iscritti: le scelte e le strategie politiche sono appannaggio della classe dirigente forte del mandato elettorale.