Riportiamo l’intervento integrale dell’onorevole Giuseppina Occhionero alla Camera dei Deputati:
Volevo attirare l’attenzione del Governo e della Camera su un fenomeno che in Molise sta toccando punte preoccupanti, per il tessuto sociale ed economico di una zona particolare. Il fenomeno è quello dei furti di mezzi e attrezzature agricole, che avvengono soprattutto nella fascia adriatica della regione, dove le infiltrazioni della criminalità organizzata sono ormai quasi una certezza. L’impronta è quella della mala foggiana. Decine di trattori e di mezzi agricoli rubati nelle campagne del litorale adriatico da Campomarino e Montenero di Bisaccia per un valore stimato in almeno quattro milioni di euro.
Un fenomeno che ha colpito, e continua a colpire, tanti imprenditori agricoli, che continuano a produrre il meglio della produzione agricola molisana e contribuiscono ad una quota importante del prodotto interno lordo locale. Quel pezzo di terra, in particolare, è quello in cui si produce la maggior parte della tintilia, il vino che ha scalato le classifiche nazionali e che sta facendo conoscere il nome Molise nel mondo. Ma è anche la terra che produce grano e olio, pomodori e frutta.
E’ la zona agricola per eccellenza della mia regione. E nella maggior parte dei casi, il furto di attrezzature e mezzi, in special modo quelli di elevato valore economico e tecnologico, significa per molte piccole e medie aziende il rischio di dover chiudere l’attività. Un fattore negativo per la ricaduta economica e la perdita di posti di lavoro in un settore che negli ultimi anni ha avuto un inversione di tendenza e ha segnato il ritorno dei giovani al lavoro nelle campagne.
Della questione si è occupato anche l’osservatorio antimafia del Molise, che ha messo in correlazione il legame tra i furti agricoli e la criminalità organizzata della provincia di Foggia. I segnali sono evidenti: la scorsa estate l’abbattimento di trenta ettari di vigna è stato un chiaro avvertimento mafioso agli imprenditori della zona di Nuova Cliternia.
Le denunce di furto presentate non corrispondono al numero di episodi e questo sta a significare che o subentra la paura oppure si è disposti a pagare una specie di riscatto per riavere indietro il proprio trattore.
E il pizzo va nelle mani dell’onorata società della capitanata. Anche il ricorso alla manodopera è diventato un terreno pericoloso, perché molti imprenditori, sentendosi minacciati, sono costretti a rivolgersi ai caporali del foggiano per impiegare braccianti stagionali.
Il consigliere comunale di Montenero di Bisaccia, Nicola Palombo, ha interessato tutte le autorità della regione e proposto una cabina di regia inter istituzionale, coinvolgendo anche la Puglia, per uno studio del fenomeno e di come individuare le soluzioni. Intanto, nell’immediato entroterra adriatico, la malavita organizzata sembra aver compiuto un salto di qualità e dai piccoli furti negli uffici postali o nelle filiali delle banche, i cui autori sono spesso riconducibili alla manovalanza, ha alzato il tiro e punta dritto al bersaglio grosso: quello dei soldi e dell’economia locale.
Mi chiedo, e in questo mi rivolgo anche al presidente del Consiglio che per vicinanza alla mia regione, lui che è proprio della provincia di Foggia e conosce bene le questioni di cui sto parlando, cosa intenda fare il governo per porre un argine alla forte avanzata della malavita anche nel mio Molise.