Il governo Meloni getta la maschera: nella legge di bilancio viene cancellato il contributo affitto per le famiglie in difficoltà e per la morosità incolpevole.
Il governo prosegue la sua marcia contro i poveri e, dopo aver tolto il reddito di cittadinanza a 600.000 persone, ora toglie ogni contributo a 600 mila famiglie in disagio abitativo, alimentando la precarietà e creando le condizioni perfette per una ulteriore impennata di sfratti.
Ricordiamo che, secondo i dati pubblicati dall’ISTAT sulla povertà, in Italia ci sono oltre 900 mila famiglie in affitto in condizione di povertà assoluta (il 45% circa del totale delle famiglie in affitto, pur rappresentando il 20% del totale della popolazione residente). Su queste pendono, circa 150 mila sfratti esecutivi, di cui il 90% per morosità.
La bella pensata del governo è quella di cancellare con un tratto di penna queste famiglie, rendendole fantasmi e lasciando regioni e comuni senza alcun piccolo ombrello per proteggere le città dalla tempesta degli sfratti.
I fondi di sostegno non bastavano certamente e abbiamo sempre contestato la linea dei precedenti governi che puntavano tutto su questi strumenti, senza mai affrontare i nodi strutturali della sofferenza abitativa: mancanza di case popolari a canone sociale e caro affitti.
Ora, Giorgia Meloni e il Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, riescono a fare peggio: all’assenza di interventi strutturali per aumentare l’offerta di alloggi pubblici e per eliminare o ridurre la cedolare secca sul libero mercato per contenere gli affitti, aggiungono la cancellazione dei fondi di sostegno.
Cosa dicono la Regione Molise e i Comuni che su quei sussidi hanno fondato fino ad ora le loro politiche, pure inadeguate e insufficienti?
Un problema questo, che non dovrebbe lasciare indifferenti neanche le associazioni dei proprietari per le conseguenze di un’ulteriore impennata degli sfratti per morosità.
Il tema del caro affitti e della mancanza di una politica sociale della casa è una questione nazionale, che riguarda le città e la coesione sociale del Paese e le sue conseguenze sono molto pesanti. Una impennata ulteriore di sfratti non è tollerabile per centinaia di migliaia di famiglie, che già oggi sono in ulteriore grave difficoltà per l’aumento del carrello della spesa e delle bollette.
Sportello Casa AsIA/USB – Casa del Popolo