Riceviamo e pubblichiamo la lettera inoltrata da Vincenzo Musacchio al neo Governatore del Molise, Donato Toma.
A causa della mancata costruzione di un sistema politico amministrativo che prevenga le infiltrazioni mafiose in Molise, stiamo dando alle mafie un grande vantaggio. Caro Presidente Toma, voglio mettere in risalto un aspetto non secondario. Il Molise ha il dovere di provare prevenire efficacemente al suo interno le infiltrazioni del cancro mafioso che appartiene non soltanto ai clan, ma anche a parte della classe dirigente – i cosiddetti colletti bianchi – e a parte dell’imprenditoria corrotta. E’ necessario attuare l’antimafia del giorno prima! Esorto i miei corregionali, quei politici sani e lei oggi nuovo Governatore del Molise a impegnarsi e a non lasciare soli quei cittadini e quei giornalisti che, per amore della verità, vanno fino in fondo, anche rischiando in prima persona. In un’intervista, con la giornalista Francesca Nardi, pochi giorni fa a Caserta, ho sostenuto con vigore che la verità anche se scomoda va raccontata sempre e comunque, così come vanno combattute senza mezzi termini quelle connivenze che pur esistono tra la criminalità e la società civile stessa. Anche se con sommo rammarico devo dire che il mio Molise è assente e spesso distratto da tutto quello che di grave e di pericoloso gli accade intorno. Credo fortemente nel valore della libertà di stampa poiché è determinante nell’impedire le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio.
Bisogna avere il coraggio di pubblicare o di mandare in onda ciò che accade intorno a noi senza filtri né censure. Mi sono già rivolto ai candidati alla carica di governatore del Molise chiedendo loro un impegno, per istituire una Commissione antimafia e anticorruzione, oggi mi rivolgo a Donato Toma, nuovo governatore, affinché s’impegni seriamente in prima persona in questo versante. Chi subisce le prime estorsioni spesso resta in silenzio, non si rivolge alle forze di polizia o alla magistratura per raccontare quanto sta accadendo. In questo modo anche inconsapevolmente si consente che l’infiltrazione mafiosa sia sempre più forte. In questi ultimi anni le inchieste giudiziarie ci hanno consegnato un tessuto economico che, per la maggior parte, non è inquinato dalla criminalità organizzata: ma le infiltrazioni ci sono e non sono fatti recenti ma che persistono da qualche tempo. Alcuni di questi fatti criminosi sono stati persino denunciati a noi e immediatamente trasmessi all’autorità giudiziaria competente. In Molise ci sono imprenditori ed esercenti che pagano il pizzo, nonostante la negazione di questi fatti criminosi sia altissima.
Ciò accade semplicemente perché oggi il “pizzo” non rappresenta più solo quella classica “mazzetta” da pagare per “mettersi in regola”. Il pizzo si concreta anche quando si è costretti a rifornirsi di materie prime o prodotti solo ed esclusivamente da imprese mafiose, magari a costi più alti con qualità inferiori, ovvero, quando a costruire in edilizia e a prendere appalti sono sempre le stesse ditte o imprese. Continuare a girare attorno al problema, non aiuta a risolverlo. Tutti, nessuno escluso, dobbiamo sentirci chiamati in causa per far in modo che questi anni di ritardo possano essere colmati al più presto. Caro Governatore Toma metto a sua disposizione gratuitamente la bozza di un disegno di legge che ho condiviso con alcuni esperti della materia e che fonde insieme la vigilanza sul fenomeno mafioso con quella sulla corruzione, sia in fase preventiva sia repressiva. E’ indispensabile un forte impegno in tal direzione che sono certo rappresenterebbe un importante passo avanti e una forte assunzione di responsabilità per la politica molisana. Ovviamente la Commissione non solo dovrà essere all’altezza dei compiti che dovrà affrontare, ma dovrà categoricamente agire con concretezza e assoluta indipendenza e autonomia. Spero di ricevere sue notizie.
Vincenzo Musacchio, Presidente dell’Osservatorio Regionale Antimafia del Molise