Riceviamo e pubblichiamo
“Dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di Bari che ha assolto gli imputati Papa e Petescia dalle gravissime accuse rivoltegli da Frattura, accuse rivelatesi non provate e anzi del tutto smentite dall’esito processuale, la politica molisana non può fingere che non sia accaduto nulla e voltarsi dall’altra parte. Già con la lettura del dispositivo di assoluzione con formula piena il silenzio del Consiglio regionale risultava “anomalo”; oggi, dopo le motivazioni che dipingono un quadro inquietante sulla non credibilità degli accusatori, quel silenzio diventa assordante e rischia di essere interpretato come gravissima complicità. Per evitare ciò, non c’è che una strada: si presenti una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente Frattura, per le gravi responsabilità politiche, morali e giudiziarie connesse alla sua condotta se del caso calunniosa, consentendo a ciascuna forza politica di assumere una posizione chiara ed inequivoca sulla vicenda, dal punto di vista delle implicazioni politiche. Ad essere stata trascinata in questa brutta storia, infatti, è proprio la Regione Molise: è solo il caso di ricordare, infatti, che la giunta regionale, con delibera n. 713/2015, presente lo stesso Frattura, ha stabilito la costituzione di parte civile della Regione in quel processo, dove a finire alla sbarra per accuse rivelatesi campate in aria è stato anche il pm che indagava sulla Biocom, vicenda che vedeva coinvolto personalmente il Governatore nella duplice veste di presidente dell’ente creditore e di amministratore della società debitrice verso il primo, per i fatti risalenti a quando proprio lo stesso Frattura ne era titolare. Insomma: un conflitto d’interessi che è stato rilanciato anche dalla stampa nazionale per i gravi risvolti di interesse pubblico coinvolti” – commenta Coscienza Civica, gruppo politico guidato dai sindaci di Campochiaro e Roccamandolfi, nonché di Pietrabbondante e Campodipietra, che vede tra i suoi esponenti anche l’avv. Massimo Romano e l’ex presidente del consiglio provinciale Gianluca Cefaratti. “Invitiamo tutte le forze politiche a prendere posizione e ad uscire dall’ambiguità: si solleciti un dibattito consiliare, affinché Frattura possa spiegare (se ha qualcosa da spiegare) e ciascun consigliere possa assumere una posizione visibile e chiara, affinché ogni cittadino possa sapere chi sono i propri rappresentanti e come giudicano questa terribile vicenda. Il nostro movimento non è rappresentato in Consiglio, ma preannunciamo che saremo presenti al voto per ribadire che c’è una sola strada per restituire un minimo di credibilità all’istituzione: le dimissioni immediate del presidente della regione”.