“Il Consiglio regionale di ieri, 4 febbraio, ha approvato all’unanimità il nostro ordine del giorno sulla qualità dell’aria in Molise. Un gesto di responsabilità da parte dell’intera assise regionale, che chiedevamo da tempo.
Appena insediati, infatti, abbiamo immediatamente posto all’attenzione del Consiglio il problema dell’inquinamento atmosferico, che riguarda diverse zone della regione, Venafro, Bojano e Termoli su tutte. Un primo passo era stato fatto con l’approvazione del Piano regionale integrato ambientale (PRIAMO) – ricorda Fontana – che si poneva l’obiettivo di adottare una strategia di intervento e pianificazione di un sistema di monitoraggio ambientale, teso al miglioramento della qualità dell’aria. Il Piano, ereditato dalla precedente Amministrazione regionale, è stato per circa sei mesi al vaglio della Commissione consiliare competente. Periodo durante il quale non ha subito alcuna modifica.
Ma, così come segnalato dalle associazioni di cittadini impegnate nella tutela dell’ambiente e dallo stesso sindaco di Venafro, nonostante l’approvazione del Priamo persistevano numerose criticità. Vi era e vi è un’oggettiva carenza nella rete di monitoraggio prevista dal Piano in quanto: non considerava i rischi derivanti dalla presenza di due inceneritori e un cementificio nell’area venafrana, ai quali si potrebbe aggiungere a breve la centrale Turbogas di Presenzano; stesso discorso per Termoli, dove insistono ben tre industrie chimiche; il Piano, infine, prevedeva impianti di monitoraggio per le sole particelle Pm10 e Pm2,5, non consentendo di monitorare le emissioni di particelle inquinanti a piccolo diametro (Pm0,1).
Chi si occupa di ambiente e dei danni arrecati dagli inquinanti alla salute pubblica – sottolinea il portavoce M5S – sa bene che bisogna monitorare costantemente, e nel loro complesso, tutte le emissioni che possano peggiorare la qualità dell’aria. A Venafro, nei mesi scorsi, si è ipotizzato che gran parte delle polveri sottili immesse in atmosfera derivasse dal traffico veicolare. Ma il recente di blocco del traffico, sperimentato di recente dal Sindaco, non ha prodotto i risultati sperati. Lo stesso Priamo stabilisce che il traffico veicolare incide sugli impatti totali per una quota dell’undici percento.
Dunque i continui sforamenti nella piana di Venafro, 23 solo da inizio anno, non possono che derivare da altre cause, che la Regione ha il dovere di individuare. Approvando il nostro atto, il Consiglio impegna la Regione: a potenziare l’Arpa Molise, dotandola di centraline che misurino il Pm0,1, il particolato ultra fine estremamente pericoloso per la salute dell’uomo; a commissionare uno studio specifico e differenziato sui fattori di rischio delle zone del territorio maggiormente esposte e che presentano le maggiori criticità; ad attivare eventuali collaborazioni con l’Ispra e gli altri enti interessati.
In questo modo – conclude Fontana – diamo un segnale importante ai cittadini, perché andiamo oltre le disposizioni del Priamo, e una prima risposta a ciò che chiedono sindaci e comitati civici da tanti, troppi anni. Ora controlleremo che la Regione faccia quanto il Consiglio ha deciso. Quello di oggi, ci tengo a precisarlo, è un passo importante per arrivare a sapere finalmente se, quanto e come incidono gli stabilimenti industriali sulla qualità dell’aria delle nostre città, dando risposte chiare alle legittime preoccupazioni di tanti molisani. Col nostro atto la Regione Molise diventa una regione all’avanguardia nella verifica della qualità dell’aria, in quanto la legge nazionale prevede controlli solo sulle Pm10 e Pm2,5″.