A tre anni dall’avvio del PNRR e a 15 mesi dalla scadenza, lo scenario dello stato di attuazione
della Missione Salute (M6) è allarmante, con troppi progetti che procedono a rilento, con ritardi
nell’esecuzione dei lavori o ancora fermi alla fase di progettazione.
L’ambiziosa sfida del PNRR di costruire una sanità territoriale in grado di alleggerire pronto
soccorso e liste d’attesa, e allo stesso tempo prendersi cura dei pazienti a partire dalle loro
condizioni sociali, sembra al di là delle capacità di chi gestisce questa Regione. In questo caso le
responsabilità possono essere divise tra governo regionale e lo spropositato commissariamento
che, senza effetti tangibili, dura ormai da 15 anni ma il disastroso risultato finale non cambia.
I ritardi rendono concreto il rischio di non conseguire gli obiettivi strategici entro giugno 2026.
Questo emerge da un’analisi del Report sullo stato di attuazione della Missione Salute a cura
dell’Area Stato Sociale e Diritti della CGIL, stilato elaborando i dati della piattaforma di
monitoraggio ReGiS predisposta dal MEF.
In Molise, i finanziamenti destinati al potenziamento della sanità territoriale e ospedaliera
ammontano a 98,3 milioni di euro. Nonostante la disponibilità dei finanziamenti, l’avanzamento
della spesa rimane limitato. Sono stati spesi finora 9,3 milioni di euro, pari al 9,5% dei fondi
disponibili, un valore inferiore alla media nazionale, che si attesta al 18,1%.
La situazione in Molise appare critica, con diversi progetti che mostrano difficoltà nell’attuazione.
Rispetto al dato nazionale, che segnala il 40,8% dei progetti in ritardo, in Molise la percentuale
risulta ancora più alta, soprattutto per quanto riguarda le strutture sanitarie territoriali, tra cui le
Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità, strutture strategiche per l’attuazione della riforma
dell’assistenza territoriale.
Per quanto riguarda le Case della Comunità, da ReGIS risultano finanziati progetti per 13 strutture,
per un valore complessivo di 15,5 milioni di euro. A dicembre 2024 risultano effettuati pagamenti
per soli 255 mila euro: dopo tre anni dall’avvio del PNRR, è stato speso l’1,6% dei fondi disponibili.
Dei progetti monitorati, nessuno risulta completato e collaudato, mentre tutti i progetti presentano
almeno uno step in ritardo (a fronte di una media nazionale del 62,6% dei progetti totali).
Lo stato di avanzamento può essere analizzato osservando le diverse fasi di realizzazione:
programmazione, progettazione, affidamento, esecuzione e conclusione. Allarmante la distanza
proibitiva dal traguardo del collaudo per tutti i progetti, ancora fermi alla fase della progettazione
esecutiva, step che di fatto impedisce l’avvio dei cantieri. Ne conseguono ritardi anche per la fase
esecutiva delle opere, con tutte le strutture che presentano ritardi nell’avvio dell’esecuzione dei
lavori.
Non meno critica la situazione degli Ospedali di Comunità, le strutture sanitarie a prevalente
gestione infermieristica, fondamentali per garantire le cure intermedie e la continuità assistenziale
nel passaggio dall’ospedale al ritorno a casa dei pazienti. Sono stati finanziati progetti per 2
strutture, per un valore complessivo di 6,7 milioni di euro, dei quali nessuno risulta completato e
collaudato, ed entrambi presentano almeno una fase in ritardo (a fronte di una media nazionale del
61,8%).
La fase dell’esecuzione dei lavori non risulta completata per nessuno dei 2 Ospedali di Comunità
con ritardi nell’avvio dei lavori per entrambi.
Così come per le Case della Comunità preoccupano i ritardi nella fase della progettazione
esecutiva in cui sono ferme entrambi le strutture da realizzare. Inoltre, a fronte di un finanziamento
complessivo di 6,7 milioni di euro, a dicembre 2024 risultavano essere stati effettuati pagamenti
per 115 mila euro (pari al 1,7% dei fondi).
In questo scenario è davvero difficile credere che la Regione Molise possa immaginare di riuscire a
terminare tutti i lavori per collaudare le strutture entro giugno 2026, data prevista per la scadenza
definitiva.
Inoltre resta il nodo del personale: non basta costruire strutture se non si mettono nelle condizioni
di essere operative ed efficienti.
Il Molise, con 13 Case della Comunità e 2 Ospedali di Comunità finanziati, necessiterebbe di un
numero compreso tra 91 e 143 infermieri, 13 assistenti sociali e un numero di operatori
sociosanitari tra 65 e 104.
Quanti ricoveri impropri si potrebbero evitare garantendo la presa in carico da parte di un’adeguata
rete di assistenza territoriale? Quanta pressione negli ospedali, a partire dagli accessi impropri nei
pronto soccorso, si potrebbe evitare?
Per rendere effettivo il diritto alla tutela della salute occorre adeguare l’offerta di assistenza ai
bisogni della popolazione con un forte investimento nel territorio, superando divari e
diseguaglianze tra le diverse aree del Paese.
Invece in Molise i fondi disponibili del PNRR restano bloccati a causa della incapacità degli
amministratori a spendere bene e presto le risorse mentre i cittadini sono costretti a dover subire
una tassazione altissima attraverso le addizionali IRPEF regionali che sono le più alte tra le regioni
italiane.
La nostra mobilitazione per rafforzare e rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale non potrà
prescindere da una “Vertenza Regionale PNRR” per evitare che anche questa sia un’ occasione
persa per il Molise.
Carmine Ranieri Segretario Generale CGIL ABRUZZO MOLISE
Paolo De Socio Segretario Generale CdLT CGIL MOLISE