Mancanza medici, Pastore: il disastro annunciato. Manifestazione regionale contro il POS

“La Chirurgia di Termoli non può più assicurare le urgenze perché non ha più medici. L’Emodinamica di Termoli è a rischio per mancanza di medici. L’Anestesia di Campobasso non può più assicurare l’attività operatoria di routine, ma solo l’urgenza, per mancanza di medici. Il Pronto Soccorso di Isernia – si legge in una nota del dototr Lucio Pastore – sta alla canna del gas e vive solo grazie ad una quantità enorme di attività aggiuntive esplicate da colleghi di altri reparti( vi lascio immaginare quale qualità di lavoro si può avere in queste condizioni che perdurano da anni e sono state sempre denunciate).

Giustini propose di far venire i medici militari in aiuto , avendo compresa la criticità della situazione, e fu quasi deriso per questa proposta con l’opposizione anche del governo centrale. Ricordiamo, ancora, che Iorio circa 10 anni fa, rottamó una intera generazione di medici, dando loro 11 milioni, in pieno commissariamento e con divieto di assunzione. Noi , come Forum in difesa della sanità pubblica di qualità , insieme ad altri Comitati, abbiamo lanciato l’idea di far venire il Molise, temporaneamente, Emergency, come già è successo in Calabria.

Poiché nessuno ha raccolto la nostra proposta ,abbiamo promosso una petizione affinché il Consiglio dei ministri autorizzasse Emergency a venire in Molise. Solo ad Isernia e zone limitrofe sono state raccolte più di 12.000 firme. La politica non considera minimamente questa proposta e continua a fare formalmente concorsi, qualche volta creando più ostacoli che soluzioni nell’espletamento degli stessi, senza riuscire a risolvere il problema.

Ora – continua Pastore – è uscito il Pos di Toma che destruttura ancor più le strutture pubbliche per cedere ulteriori spazi ai privati.Dopo 12 anni di commissariamento, dopo aver chiuso ospedali, servozi, ridotto all’osso il capitale umano ed aver progressivamente ceduto spazi ai privati, il debito ed il commissariamento é sempre lì. La mancanza di personale, che la politica ha creato, servirà a dire che pur volendo è impossibile tenere aperte le strutture pubbliche e bisogna cedere ai privati convenzionati i restanti servizi.Così si privatizza e si perde il diritto alla salute.

IL 30 SETTEMBRE ANDIAMO TUTTI A DIRE BASTA A QUESTA POLITICA E MUOVIAMOCI PER SALVARE UN SISTEMA SANITARIO UNIVERSALISTICO E PER TUTTI. EVITIAMO CHE LA NOSTRA SALUTE DIVENTI UNA MERCE SU CUI LUCRARE.

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