I lavoratori dei due centri sanitari, 71 per la San Stefar e 19 per la Crm, lamentano il mancato pagamento di diverse mensilità. Nel caso della San Stefar, già lo scorso anno riuscimmo a far approvare un odg in cui spiegavamo come risolvere la questione, ma dopo nove mesi nulla è cambiato. La Regione ora deve dirci cosa vuol fare perché ci sono circa cento famiglie in difficoltà
La San Stefar e la Crm sono due centri privati accreditati presso la Regione Molise che forniscono prestazioni di riabilitazione a ciclo diurno, presidio ambulatoriale e servizio domiciliare. Sono quindi strutture importanti per la salute di tantissimi cittadini. I dipendenti, tuttavia, ormai da troppo tempo lamentano pagamenti discontinui. I dipendenti della Crm e i sui iscritti al sindacato Cisl, ad esempio, devono ancora ricevere sei mesi di stipendio, dato che non percepiscono soldi da gennaio, mentre i dipendenti San Stefar avanzano quattro mensilità. Stiamo parlando di circa cento lavoratori quindi cento famiglie in difficoltà.
L’Asrem paga puntualmente le strutture ogni due mesi, ma ai lavoratori i soldi non arrivano. Nel caso della San Stefar la questione va avanti da molto tempo. Già a novembre scorso il MoVimento 5 Stelle portò le proteste dei lavoratori in Consiglio regionale suggerendo alla Regione la soluzione dei disagi tramite una legge, la numero 18 del 2008, che prevede una serie di requisiti per le strutture convenzionate con il sistema sanitario regionale e una possibile via d’uscita per i lavoratori in caso di inadempienze.
Questa legge, infatti, prevede che i soggetti privati accreditati, per accedere agli accordi contrattuali e ai contratti per l’erogazione di prestazioni sanitarie, siano qualificati e rispettino i principi di qualità, professionalità e correttezza. Per stipulare ogni anno questi accordi e firmare contratti oltre i 200.000 euro, inoltre, i soggetti accreditati devono dimostrare una serie di requisiti in merito a capacità economica, tecnica e organizzativa. Se un’azienda convenzionata perde questi requisiti durante il periodo del contratto, parte un iter per cui la Regione può contestare le inadempienze e fissare un termine per la loro soluzione. Scaduto questo termine scatta la risoluzione del contratto, la sospensione dell’accreditamento, l’avvio delle procedure per la sostituzione del soggetto accreditato e, ciò che più conta per i dipendenti, il soggetto subentrante è tenuto a riassumere i lavoratori.
Su queste basi, sempre a novembre 2017, il MoVimento 5 Stelle Molise presentò un odg in Consiglio regionale, poi approvato all’unanimità, che impegnava il governatore Paolo Frattura ad attivare le procedure previste da questa legge. Dopo nove mesi, però, per tanti lavoratori è cambiato poco o nulla. Finora i tavoli tecnici convocati tra sindacati, rappresentanti delle strutture, Asrem e Regione non hanno ottenuto risultati. Mercoledì prossimo ci sarà un nuovo incontro tra le parti e speriamo che arriverà la soluzione.
Intanto, però, è stato presentato una interpellanza al governatore Donato Toma chiedendo conto dei provvedimenti che la Regione vuole adottare per risolvere in via definitiva i disagi dei lavoratori. Se la Regione non darà risposte ai lavoratori mercoledì, dovrà farlo in Consiglio mettendole nero su bianco.