Donato Toma si è dimesso da commissario ad acta della sanità. Lui stesso, uomo di centrodestra, fa capire che il motivo sia politico. Non ci sorprende, perché è ciò che sosteniamo da sempre.
Proprio per questioni politiche Toma è rimasto immobile per anni pur di ottenere la carica di commissario, impedendo un reale rinnovamento del sistema sanitario.
Per puro calcolo politico si è svegliato dal torpore e ha provato a mettere mano al rapporto con i privati convenzionati. E ora, per pura logica politica, il sistema che lo ha creato, lo fagocita.
Toma non è un martire, anzi. È stato lui ad aver nominato al vertice Asrem quel Florenzano che si è dimostrato incapace di raggiungere gli obiettivi che gli erano stati assegnati. Ed è stato sempre lui ad aver anteposto l’interesse personale di divenire commissario ad acta mentre la sanità affonda nelle sue carenze.
Ma oggi le sue dimissioni non possono essere considerate una buona notizia, perché la sua decisione dimostra ancora una volta che il centrodestra, tanto a Roma quanto in Molise, utilizza la sanità come terreno di scontro politico.
Il centrodestra è succube di guerre interne perpetue. E ciò accade mentre i pronto soccorso sono intasati, la rete dell’emergenza è inadeguata, le liste d’attesa sono sempre più lunghe, la medicina territoriale è trascurata, la carenza dei medici è cronica, e la speranza di cure adeguate è sempre più flebile.
Ma davanti a questa realtà e contro queste logiche il Molise saprà presto rialzare la testa.
M5S/Dimissioni Toma, M5S: Il centrodestra usa la sanità per scontri politici interni, Molise rialzerà presto la testa
Commenti Facebook