La legge elettorale da poco approvata in Molise contiene un elemento di difformità, osservato dal Consiglio dei Ministri; lo ha reso noto in conferenza stampa stamattina il presidente della Giunta regionale, Paolo Di Laura Frattura, precisando anche che proporrà al Consiglio regionale di apporre le giuste rettifiche per adeguarla a quanto richiesto da Roma. Elemento del contendere sarebbe il comma 5 dell’articolo 11, con cui si definisce la soglia di sbarramento per le coalizioni portandola al 10%, in difformità rispetto a quella della normativa nazionale ferma all’8%. Il presidente ritiene utile questo ulteriore passaggio in Consiglio regionale per evitare il rischio di incostituzionalità della legge che, appunto, riguarderebbe solo questo aspetto. Per Frattura è opportuno intervenire a prescindere se tale modifica comporterà lo slittamento della data elettorale, perché non sarebbe giusto limitare l’accesso alla rappresentanza alle coalizioni con percentuale tra l’8 ed il 10%. A questo punto una domanda: perché non ci hanno pensato prima? Sapevano di questa difformità e facilmente avrebbero potuto prevedere le osservazioni conseguenti. E quindi: perché fare una legge differente, sapendo che poi avrebbe generato contestazioni e rilievi? Tra le risposte c’è quella maliziosa, che potrebbe anche essere quella giusta; ma il comportamento dilatorio, questa volta, non produrrà frutti elettorali.
Stefano Manocchio
Legge elettorale, il CdM boccia la soglia di sbarramento
Commenti Facebook