Come Gruppo Consiliare del Partito Democratico abbiamo votato contro la legge di stabilità, per motivi di merito e di metodo. Perché è di fatto inutile e favorisce condizioni di illegittimità ed ingiustizia. Arricchendo le imprese di trasporto locale convenzionate con la Regione (mentre tutte quelle di trasporto soffrono pesantemente e i dipendenti non vengono pagati), mantenendo i commissari delle comunità montane, non producendo alcuna riforma strutturale in nessun campo, non contribuendo a risolvere le condizioni di criticità richieste dalla Corte dei conti e dai revisori dei conti per migliorare i saldi dell’ente. E perché è assolutamente insufficiente per quello che si deve fare ora: trovare subito risorse per chi è in difficoltà e non ce la fa. Ma di soldi, oltre ai proclami, in questa legge di stabilità non ce ne sono! Né per i lavoratori, né per le famiglie, né per le imprese. Soprattutto, non ce ne sono per la sanità e il sociale. Tanti i rilievi costruttivi mossi in questi giorni dal Gruppo del Pd, nessuno è stato raccolto.
Invece, sul metodo, le innovazioni sono state tante e davvero tutte incredibili! Ci riferiamo all’abolizione della surroga, dopo aver fatto svolgere un consiglio regionale irregolarmente costituito. E all’interpretazione autentica susseguente della norma abrogata. In chiaro spregio delle regole del gioco che non si cambiano durante la partita, per vantaggi utilitaristici, personali e cinici. Chiari vizi che pongono in dubbio la regolarità stessa degli atti di bilancio. Per questo abbiamo proposto di eliminare la surroga, ma dalla prossima legislatura. Tutto questo si fa, senza essere interpreti della sofferenza e della situazione. Serviva una legge di stabilità ambiziosa, troviamo invece norme di secondo profilo per aggiustamenti puntuali e nessuna idea o sforzo. Per questo, dopo il voto contrario alla legge di stabilità, continuiamo ad avanzare proposte. Lo facciamo con i nostri sette ordini del giorno al Bilancio (consultabili sul sito micaelafanelli.com), nel tentativo di raddrizzare la rotta di questo Governo regionale che, in questi tre giorni di lavori, ha certificato tutti i suoi limiti e la sua inadeguatezza a gestire l’ordinario e lo straordinario.
E allora, torniamo a ripeterlo, in Molise serve subito un Piano Straordinario per la gestione dell’emergenza Covid-19 in Molise e una Cabina di Regia composta non solo dalla politica, ma anche da esperti e partenariato economico e sociale.
Come? Indirizzando ogni risorsa del bilancio regionale a libera destinazione e quelle addizionali da riprogrammare (FSE ed FSC) al Piano Straordinario e a disporre l’utilizzo di quanto risultante dalle alienazioni di beni mobili e immobili per l’attivazione di un fondo di liquidità immediata e semplice per le imprese regionali; misure di marketing territoriale e turismo esperienziale; bonus per la sospensione dei pagamenti degli oneri di urbanizzazione per il settore edile e riprogrammando le misure del PSR in favore del settore agricolo.
Rivedendo poi gli scandalosi accordi per il TPL, che premiano solo i concessionari, per aiutare davvero tutti gli operatori del trasporto. Con il Partito Democratico del Molise pronto a dare una mano al governo regionale, se questo vorrà intavolare un confronto con il Governo nazionale per ottenere la riduzione o l’azzeramento di tutti i prelievi non vincolati al rientro del debito sanitario.
E con le poste di bilancio così riprogrammate, finanziare adeguate azioni di sostegno per le politiche sociali per le famiglie in stato di difficoltà; per i servizi socio-assistenziali sul territorio; il diritto allo studio; le anticipazioni agli ambiti territoriali, i cargivers; l’integrazione economica per le pensioni sociali, al di sotto dei 1.000 euro; la sospensione per il pagamento dei fitti inquilini IACP; gli invalidi; lo sblocco della SNAI per quanto attiene l’asse di finanziamento alla cosiddetta medicina territoriale; ad istituire un fondo di riprogrammazione allo scopo di garantire i servizi socio-assistenziali durante l’emergenza da coronavirus.
Senza dimenticare i veri eroi che da mesi combattono contro la pandemia, i medici ed il personale sanitario, per i quali abbiamo proposto un compenso temporaneo e straordinario che può e deve essere erogato grazie agli incrementi del fondo sanitario Regionale, unitamente ad eventuali ulteriori incrementi stabiliti a livello nazionale, da destinare agli operatori sanitari con redditi inferiori ai quarantacinquemila euro.
Per le scuole, la nostra proposta è di utilizzare le risorse liberate per misure di prevenzione e messa in sicurezza sanitaria dei plessi scolastici in vista della ripresa delle attività e per implementare una piattaforma web per call-conference ed e-learning, con Molise Dati e Tavolo Regione e Ufficio scolastico; per il sostegno alle le strutture di servizi ai bambini 0-6 anni, attraverso contributi diretti; per il pagamento dei fitti degli studenti fuori sede; emanando direttive urgenti a Comuni e ATS per la gestione delle diverse fasi emergenziali inerenti la ripresa delle attività scolastiche e formative.
Per i lavoratori in difficoltà, l’urgenza è quella di sbloccare la CIG, dando attuazione immediata al decreto “Cura Italia”, potenziando la Cigd e attivare ulteriori ammortizzatori sociali per i lavoratori e disoccupati; prorogando la CIGS e mobilità in deroga nelle aree di crisi complessa anche per il 2020; accelerando il percorso della messa in campo delle misure di politiche attive del lavoro.
Troppe richieste? Soldi insufficienti? E allora, perché non tagliare, immediatamente e definitivamente Comunità e Montane e relativi presidenti lautamente pagati (come avevamo suggerito con un odg alla legge di stabilità) istituendo un Ufficio stralcio per la gestione della fase liquidatoria e con queste economie acquistare strumentazioni, dispositivi di protezione individuale e per tamponi al personale medico e sanitario?
Senza demagogia o fantasie da libro dei sogni, ma attraverso proposte serie, strutturate, attuabili, dunque, il gruppo del Partito Democratico, con i suoi ordini del giorno al Bilancio regionale, chiederà di discutere di questioni utili al cambio di marcia di una Regione già in affanno prima della crisi e che ora ha un disperato bisogno di cambiare passo, sfruttare le opportunità offerte dall’emergenza e costruire un futuro di solidarietà ed economia innovativa e sostenibile.
Micaela Fanelli