La legge di bilancio e le problematiche inerenti dell’Abruzzo e del Molise sono stati i temi centrali del Consiglio Generale della Cisl AbruzzoMolise che si è riunito a Francavilla al Mare, alla presenza del Segretario Nazionale della CISL, Ignazio Ganga.I lavori dell’assemblea dei dirigenti sindacali è stata aperta dalla Relazione del Segretario generale, Leo Malandra, che ha toccato le misure salienti contenute nella Documento economico del Governo approvato il 31 dicembre e ha dato un’analisi completa della situazione politica ed economica che le due regioni stanno vivendo.
“I temi nazionali della Legge finanziaria hanno una evidente ricaduta nelle realtà territoriali”,- così il Segretario Generale della CISL ha sottolineato come la Legge di Bilancio sia sbagliata e recessiva. “L’Abruzzo è una regione dove convivono punte di eccellenza accanto a realtà di crisi profonde. E’ una regione tra le più industrializzate d’Italia e d’Europa; negli ultimi due anni, il valore dei beni esportati è cresciuto. Purtroppo quando il tessuto economico è così fortemente trainato dalle esportazioni, risente più facilmente delle congiunture negative internazionali. Proprio per questo la frenata delle esportazioni che si sta registrando oggi ha risvolti preoccupati sulla produzione industriale.
L’ISTAT ci dice che sebbene i consumi siano lievemente cresciuti, l’Abruzzo, insieme al Molise, continua ad avere una bassa dinamica di spesa delle famiglie”, – commenta nella sua relazione gli ultimi dati Leo Malandra.“Accanto a queste grandi realtà produttive che esportano, permangono crisi industriali preoccupanti. In entrambe le regioni aumenta l’occupazione ma cresce il lavoro a termine, il contratto a tempo determinato e il lavoro si concentra in settori dove prevale la scarsa qualità, l’incertezza della prospettiva lavorativa, la scarsa sicurezza. Nel Molise la situazione è ancora più preoccupante. Non solo hanno cessato di esistere imprese che avevano svolto un ruolo di traino nella Regione, i lavoratori hanno esaurito tutti gli ammortizzatori, e lo strumento dell’area di crisi complessa non sta dando ancora prospettive sostanziali. Questi indicatori negativi riportano il Molise da regione in transizione a regredire tra le regioni obiettivo 1”, – ha ricordato Malandra.Per la CISL AbruzzoMolise è urgente, in questa fase di discussione per la Legge di Bilancio, che i Presidenti delle due regioni, oltre al sindacato, chiedano di rivedere l’attuale normativa sugli ammortizzatori per non lasciare senza sostegno al reddito tanti lavoratori. Una misura che deve essere accompagnata da altri strumenti, altrettanto importanti, quali le aree di crisi complessa e semplice, Zes, il Masterplan, che per i loro tempi di attuazione non sono la risposta immediata alle crisi industriali, bensì rappresentano gli strumenti cardine per una programmazione industriale che mira allo sviluppo e alla crescita del territorio.
“In questi anni siamo riusciti a cogliere, senza alcun condizionamento, le potenzialità su cui operare e, al tempo stesso, le criticità da mettere in rilievo rispetto a scelte compiute dalle Regioni stesse. Abbiamo sottoscritto accordi rilevanti non ci siamo tirati indietro, come nel caso della ratifica del “Patto per il lavoro e lo sviluppo”. Ci sarebbe bisogno di un autorevole governo del territorio capace di scegliere priorità sulle quali convogliare risorse e politiche. CGIL, CISL, UIL in queste due Regioni hanno svolto un lavoro unitario importante, un patrimonio unitario che non và disperso, anzi ad esso và dato nuovo impulso sia nella imminente campagna elettorale regionale in Abruzzo con un confronto a tutto campo con le varie forze politiche sulle nostre proposte, che con il Presidente della Giunta del Molise con il quale stenta a decollare un confronto di merito organico e strutturato”, – ha continuato Leo Malandra.
Prima di dare la parola ai componenti del Consiglio generale della Cisl abruzzese e molisana, il Segretario ha illustrato le motivazioni e le ragioni della Manifestazione unitaria del 9 Febbraio: “questa è necessaria per dare una spinta allo sblocco dei tavoli promessi dal Presindete del Consiglio, Conte, ma ancora non convocati, e per un cambio di marcia nelle politiche che si stanno disegnando . Il lavoro e la crescita devono ritornare ad essere le priorità nei programmi di governo nazionale e regionali. Dobbiamo confrontarci con le istituzioni locali i perché i tagli degli investimenti previsti nell’ultimo testo della Legge di bilancio avranno ricadute negative sui territori e comporteranno un aumento della tassazione locale”.“Il reddito di cittadinanza è una misura complessa che ha un duplice obiettivo: il lavoro e il contrasto alla povertà, solo che, – ha espresso Ignazio Ganga, segretario confederale Cisl – abbiamo qualche perplessità che questo strumento possa favorire l’occupazione, perché non è stato accompagnato da adeguati investimenti per la crescita e dallo sblocco delle infrastrutture. Il reddito potrà, da un parte, favorire l’incremento dei consumi, ma rischia, dall’altra, d’incrementare forme di assistenzialismo nei territori disagiati”.
La Cisl chiede che il sindacato venga convocato al più presto, come promesso dal Premier, per un confronto specifico sulle pensioni; “quota 100 rappresenta una modalità di accesso flessibile alla pensione per tutti i lavoratori privati e pubblici, ma non è una risposta al lavoro delle donne e dei lavoratori discontinui, infatti non è utilizzabile dalle Casse professionali. Il Governo ha ignorato la nostra proposta di accreditare un anno di contribuzione in più alle donna per ogni figlio”, – spiega il Segretario Confederale Nazionale Ganga.“Scenderemo in piazza il prossimo 9 febbraio unitariamente affinché il Governo cambi la politica economica e per far migliorare quelle carenze nella manovra causate da una mancanza di confronto con le Organizzazioni sindacali. È assolutamente ingiusto che di nuovo ad essere penalizzati siano i pensionati e, inoltre, la Finanziaria non sostiene quello di cui ha concretamente bisogno il Paese: investimenti in formazione, ricerca e innovazione, sblocco della infrastrutture materiali e sociali, in particolare la sanità e l’istruzione. Una risposta alle insufficienze della Legge di Bilancio è una riforma fiscale equa che favorisce il lavoro, i lavoratori e i pensionati, che sono stati tartassati dalla mancata perequazione”, – cosi ha concluso Ignazio Ganga l’assemblea dei dirigenti della Cisl AbruzzoMolise.