Signore e signori, illustrissime autorità, cari tutti, sono certo che tutti loro comprenderanno e condivideranno la ragione che mi tiene lontano da questo incontro: per il nostro Molise è un giorno di particolare e sempre intenso dolore. Oggi ricordiamo la memoria di tutte le vittime del terremoto di undici anni fa. Il pensiero che sento di condividere, nel ricordo di quanto accaduto allora, è che giusto e giustizia, attraverso buone pratiche, ovunque e sempre, debbano essere a servizio dei nostri cittadini. Soprattutto di quelli meno corazzati per evidente debolezza culturale, per condizioni sociali e economiche che drammaticamente non consentono scelte, in particolare degli svantaggiati, i meno difesi e i meno consapevoli. Giusto e giustizia assicurati davvero a tutti.
Abbiamo qui con noi – ed è un onore immenso per il nostro Molise e la nostra Università – personalità di riferimento e prestigio assoluti cui dobbiamo gratitudine continua per quanto ci assicurano ogni giorno con il loro operato, anche nella difficilissima difesa dei sacri e inviolabili principi della nostra Costituzione.
Sono anni, un ventennio ormai, che il tema giustizia è avvitato su se stesso, attorno a una sola persona. Evidentemente è una lettura, questa, amplificata da più variabili che purtroppo, però, distraggono l’attenzione dalla missione principale del nostro sistema giudiziario: essere a servizio di tutti, dei cittadini onesti e perbene, dei cittadini che sbagliano, di quelli che cercano riscatto. Che invocano, appunto, giustizia o anche, più semplicemente, una società giusta.
È di fronte a questa sana richiesta di società giusta, richiesta che da più parti ogni giorno arriva, che diventiamo tutti attori con un ruolo chiave. Perché non può essere solo opera e fatica dei magistrati, dei giudici, degli avvocati, delle forze dell’ordine, assicurare percorsi puliti alla nostra comunità. Spetta a tutti noi, ognuno per la parte che ha.
La trasparenza delle azioni, la certezza della legge, dei diritti e doveri, il rispetto delle regole, per chi amministra sono i tre cardini fondanti di un’azione politica giusta, onesta e paritaria. Sono i tre cardini con i quali possiamo ritrovarci tutti a collaborare per assicurare ai nostri cittadini una società equa e solidale. Vicina.
Perché l’allontanamento e la disaffezione nei confronti delle Istituzioni non rappresentano un pericolo solo per la classe politica. Sono una latente delegittimazione di tutto ciò che può apparire apparato, spesso strumentalizzato in una contesa priva di senso Assistiamo da troppo tempo ormai alla contrapposizione politica-magistratura. Non è questa la visione che ci appartiene, né quella che ci appassiona. Magistratura e politica sono voci diverse dell’immenso compito, dell’assoluto onore, che è il mandato della gestione della Res publica. Abbiamo il privilegio, tutti, di servire il nostro Stato, la nostra Italia, i nostri cittadini. Insieme possiamo farlo bene. Insieme, seguendo la linea dell’etica, delle buone pratiche e del buon senso, sapremo garantire in ogni ramo il giusto e la giustizia.
Paolo di Laura Frattura
Il saluto che il governatore Paolo di Laura Frattura ha inviato agli ospiti del convegno che si è tenuto ieri mattina all’Università degli Studi sulle “Buone pratiche negli uffici giudiziari”, promosso dalla Regione Molise. Un importante progetto pilota a livello nazionale che ha visto la Regione favorire e sostenere l’introduzione dei sistemi informativi e di strumenti altamente digitalizzati all’interno dei tre Uffici giudiziari del territorio molisano, la Corte di Appello di Campobasso, il Tribunale ordinario di Campobasso e il Tribunale per i minori di Campobasso.