Si è svolta il 30 gennaio, la prima assemblea generale del 2024 della CGIL del Molise che alla presenza della Segretaria Regionale CGIL Abruzzo – Molise Federica Benedetti, in sede di approvazione del bilancio preventivo, ha tracciato anche un quadro analitico della situazione sociale e politica molisana e ha assunto impegni che vedranno il sindacato operare sia rispetto al sistema delle tutele individuali e collettive che sul fronte politico sindacale in ambito locale e nazionale.
Nella relazione introduttiva il Segretario Generale – Paolo De Socio – ha esposto le difficoltà di operare in un contesto drammatico caratterizzato da scenari di guerra e, in questa direzione, ha sottolineato l’impegno del sindacato nel continuare la propria azione di sensibilizzazione verso una coscienza diffusa che deve determinare un immediato cessate il fuoco e la
proposizione di azioni diplomatiche risolutive. Per queste ragioni, la CGIL proverà a stimolare la vasta rete di alleanze costituite con il popolo della pace per organizzare manifestazioni in tutt’Italia alla fine del prossimo mese di febbraio.
Tanti gli argomenti affrontati nel corso della partecipata discussione e sono stati messi in fila
anche i problemi che attanagliano la realtà molisana : da più parti è stata evidenziato il rapporto complicato con il nuovo Governo Regionale ed è stata sottolineata l’anomalia che il Presidente della Regione, nonostante diverse sollecitazioni, ancora non convoca i Segretari Generali delle Confederazioni e, da quel che è dato sapere, anche l’interlocuzione partenariale è sporadica e non strutturata. Si sono perse le tracce della Commissione tripartita e i confronti istituzioni/sindacato sono fatte dalla Regione solo per convocazioni dove non se ne può fare a meno per giurisprudenza ordinaria o su richieste emergenziali delle diverse categorie. Una
scelta, quella della politica Regionale, che secondo il sindacato di via Mosca, non deve escludere il ricorso alla mobilitazione per ricercare, in primis, un metodo concertativo rispetto a delicati problemi che attanagliano il Molise.
Nell’analisi degli argomenti, inoltre, si è delineato un quadro altrettanto sconfortante : una classe politica che si è sostituita a se stessa ha deciso l’aumento al massimo della tassazione Regionale, resta pressoché inerme rispetto al Commissariamento della Sanità che continua a determinare ulteriori tagli nei presidi territoriali, propone un protocollo con Trenitalia e una programmazione sulle infrastrutture e sul sistema dei trasporti a voler essere benevoli evanescente, avanza provvedimenti anche in materia di dimensionamento scolastico che sembrano rispondere più a logiche di campanile che alla programmazione di un sistema integrato per il futuro, dimostra poca chiarezza rispetto a politiche che potrebbero determinare
sbocchi in materia di sviluppo industriale collegato anche alla fase di transizione ecologica che ci interesserà nei prossimi anni.
Per le questioni da “minimo sindacale”, nulla è dato sapere su come si vogliono organizzare
le politiche attive e passive in ambito molisano. Come se non bastasse, in questi giorni, i fedelissimi del governo nazionale sbandierano come risultato positivo una riforma che potrebbe essere la vera e propria pietra tombale per il Molise e per vaste aree del mezzogiorno : l’autonomia differenziata. L’assemblea generale della CGIL ha condiviso le proposte di mobilitazione avanzate dalla Segreteria e dal gruppo dirigente e ha stilato un calendario di iniziative che vedrà il sindacato impegnato, già dai prossimi giorni, ad arginare le poco rosee prospettive che si intravedono per la nostra Regione.
Tra le varie iniziative sono in programma, a breve, una conferenza stampa per annunciare azioni rispetto al protocollo sui trasporti, una campagna informativa sui temi legati alla scuola e al sistema di formazione con il Camper dei diritti della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza e iniziative di sensibilizzazione su tutto il territorio rispetto al tema dell’autonomia
differenziata senza escludere la condivisione di una proposta per l’istituzione di una sorta di Stati Generali della sanità per accendere un focus di rilievo nazionale sulla disastrata situazione molisana.