Riceviamo e pubblichiamo
Dal 9 maggio 2018 l’ex giudice Antonio Ingroia non ho più la scorta, sospeso tutto, ogni tipo di protezione, ogni tipo di forma di tutela dopo 27 anni. La prima volta sotto scorta era il periodo in cui lavorava con il giudice Paolo Borsellino.
Gelano le parole del magistrato Nino Di Matteo, colui che ha portato in aula le indagini avviate da Antonio Ingroia sulla trattiva Stato-mafia: “E’ in pericolo. La mafia e i potenti che colludono con la mafia non dimenticano”.
Da fonti giornalistiche apprendiamo che la decisione è stata presa dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale, d’intesa con il Prefetto di Roma, nelle motivazioni:”Non esiste più per lui una concreta e attuale esposizione a pericoli o minacce”.
L’x giudice Antonio Ingroia ha scritto una lettera senza risposta all’allora Ministro dell’Interno, Marco Minniti, poi al suo successore, Matteo Salvini. In merito a quella lettera, il merito alla decisione presa di sospendere la scorta, Laboratorio Progressista chiede ai parlamentari molisani di procedere con una interrogazione parlamentare sul provvedimento adottato nei confronti del
dott. Ingroia, un provvedimento che sospende la scorta all’ex pm e che cade a ridosso della storica sentenza Stato-mafia che ha inflitto pesanti condanne a mafiosi e alcuni uomini di Stato.
Nicola Lanza – portavoce di Laboratorio Progressista.