Il diritto alla salute è riconosciuto dall’art. 32 della costituzione. Riteniamo che questo diritto deve essere assicurato da strutture che non hanno finalità di profitto e lucro. Per questo motivo Il Sistema Sanitario deve essere essenzialmente pubblico. Il privato convenzionato deve essere complementare e marginale. Le disfunzioni attuali del nostro SSR derivano dall’aver utilizzato i fondi provenienti da Roma, per una gestione di potere locale e non per il soddisfacimento dei bisogni sanitari reali. Si è venuto così a determinare un ingorgo strutturale con uno spreco di fondi per soddisfare le diverse clientele politiche. Ciò ha determinato l’enorme deficit di bilancio con aumento delle spese a carico dei cittadini e l’assenza di servizi veramente utili alla popolazione. Ora, approfittando della necessità di attuare un piano di rientro, invece di correggere gli errori del passato, si vuole privatizzare il SSR e trasformare sempre più il diritto alla salute in merce. Corollario importante e fondamentale alla privatizzazione è la precarizzazione del lavoro. Non è un caso che la forza lavoro dell’ASREM è per l’80% formata da precari. Noi proponiamo invece una diversa linea politica per risolvere i problemi sanitari: 1) Elaborazione di un piano sanitario che parta dall’analisi dei bisogni reali della popolazione e stabilisca di quanti ospedali, assistenza domiciliare, lungodegenze, RSA, continuità assistenziale, emergenza territoriale, case della salute necessita il territorio. L’attivazione delle diverse Unità Operative, che devono avere avere una dotazione ottimale di mezzi e uomini, deve rispondere al criterio del bacino di utenza ottimale e non a criteri clientelari o di potere. In questa condizione, non ha più alcun senso il precariato se non per motivi marginali e di breve periodo; 2) attivazione di una contabilità analitica per centri di costo nelle singole unità operative che ci permetta di comprendere quanti fondi vengono utilizzati e per quale scopo. Attualmente questo tipo di contabilità manca; 3) Adozione del criterio del carico di lavoro, stabilito dopo contrattazione ed analisi dei dati fatte con tutte le forze sociali, per la distribuzione della forza lavoro: Per quanto su esposto ci batteremo contro gli attuali piani operativi, redatti, tra l’altro, in assenza di un Piano Sanitario Regionale, per evitare la privatizzazione del nostro SSR e per superare in maniera definitiva il rapporto di lavoro precario.
L’altra Europa Molise: ci batteremo per evitare la privatizzazione del Sistema Sanitario Regionale
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