La strategia di Casaleggio e Grillo raccoglie voti ma blocca la voglia di cambiamento. Dopo il voto del 22 aprile 2018 il primo partito del Molise è di fatto il partito dell’astensione, questa la dice lunga sull’attuale fiducia nella rappresentanza propostasi e sulla nuova e pessima legge elettorale regionale. Negli attuali modelli strutturali statutari e organizzativi dei partiti e movimenti andrebbe messo in discussione e rivisto il metodo decisionale che è pericolosamente e saldamente nelle mani di gruppi ristretti di persone. Per quanto riguarda il M5S, pur raccogliendo grandi consensi, ha scelto da tempo di porsi come unica alternativa possibile fuori da ogni confronto, risonanza e convergenza con la cittadinanza attiva, chiudendosi in un’autorappresentanza pur teorizzando la democrazia partecipativa. Il modello proposto dal M5S ha perso, ha perso in Sicilia, nel Lazio, nel Molise e ieri nel Friuli-Venezia Giulia. Poca importa cosa faranno, sono destinati alla inconsistenza politica, sarà utile pensare al dopo.
Nicola Lanza – Laboratorio Progressista