La riflessione/ Forse aveva ragione Erasmo da Rotterdam!!!

di Massimo Dalla Torre

Pur convinti che sarebbe ora di staccare la spina, per non annoiarvi con questi interventi quotidiani forse senza alcun nesso logico. Continuiamo a commentare, senza troppa enfasi la vita politica di questa regione. La quale, tra litigi, ripicche, cambi di fronte, proclami, accordi sotto banco e quant’altro appartiene al cosiddetto “grande gioco”, assume sempre di più i connotati di un qualcosa di indefinibile. Un qualcosa che vede ancora una volta in primo piano i “soliti noti”, leggasi passaggi ad altre compagini politiche che, se si avverassero scompiglierebbe le carte nei palazzi della politica regionale.

Personaggi che, pur di occupare un posto di prima fila e non nel loggione, come abbiamo avuto modo di scrivere in altri articoli, non esitano a mettere in atto manovre che lasciano sconcertati anche i più smaliziati. Azioni, anzi non azioni, giacché l’inerzia domina questo nostro piccolo mondo, che la dicono lunga di come “la politica degli scaltri” è utilizzata a tutto tondo, senza rispetto alcuno, anche di chi cammina nello stesso senso di marcia. Uno scenario che, rammenta le vicende narrate nella “guerra dei bottoni” Il quale, a differenza di quanto riportato nel racconto, è un gioco improntato all’equilibrismo” visto che l’unica maniera per giocarlo. Per tornare agli accadimenti, non so voi, ma noi, dinanzi a quello che succede in questo “Jurassik Park” siamo fortemente tentati a spegnere il computer, giacché per scrivere la penna non si usa più e ritirarci in clausura. Accadimenti che interessano i punti nevralgici della nostra realtà. Una realtà che, nell’appiattimento totale delle cose, vede aumentare ogni giorno di più il disagio interiore. Un disagio che ci pone dinanzi ad uno specchio in cui l’immagine che si riflette è “il nulla”. Molto probabilmente chi è molto vicino al potere e parla il politichese, lingua ancora non codificata e di conseguenza non facilmente traducibile, si limiterà a considerare questo che abbiamo scritto il frutto di menti “disturbate”, del resto chi non lo è in questi periodi. Un “disturbo” accentuato, stimolato e validato grazie ai commenti della gente, in cui viene fuori tutta l’amarezza nei confronti di chi si professa “palatino” della causa dei Molisanes. Una realtà in cui la sfiducia è palese dove le favole della buona notte non trovano più posto.

Credeteci, chi come noi, cerca la ratio a quanto accade, qualora si capisse cosa s’intende per ratio, è molto difficile dare una spiegazione a tutto questo. Spiegazioni che lasciano poche speranze, nessuna certezza e molti dubbi, anche a chi cerca di vedere il lato positivo delle cose, perché il positivismo non appartiene a questo lembo di terra chiamato Molise. Ecco perché, nei nostri interventi ricorriamo alla retorica con la speranza di non annoiare nessuno. “Arma” che nella “letalità letterale” sono la prova che, anche chi dovrebbe essere allenato alle “stranezze”, il più delle volte è costretto a dare fondo alle risorse mentali, anche se non è il nostro caso perché siamo “ignoranti”. Tuttavia, nella “ignoranza”, pur di dare corpo a quanto affermiamo, frutto di attenta osservazione degli accadimenti, prendiamo in prestito i pensieri e le frasi dei “grandi”. Questa volta vorremo riportare quanto scritto da Erasmo da Rotterdam nell’elogio della pazzia : “l’insoddisfatto vagheggiamento della riforma della società si esprime attraverso la retorica che è un estemporaneo inno alla incoercibile vitalità del mondo. Attraverso questo inno si giunge alla spietata elencazione delle opere che pervadono la società di ignoranza e rozzezza totale ”.

Il che dimostra che le cose non sono cambiate nonostante il passare dei secoli. Meditate gente meditate.

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