La Giunta Regionale approva la programmazione FSC senza alcun confronto con il Consiglio e il partenariato

La Giunta Regionale approva la delibera n.132 senza alcun confronto con il Consiglio e il partenariato.

Un atto di impostazione dell’indirizzo è fondamentale per una corretta e legittima programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione, il principale fondo di investimento nazionale che le regioni sono chiamate a programmare ogni 7 anni. Lo avevamo chiesto in Aula. E insieme al consigliere Gravina, membro della Prima Commissione competente in materia di programmazione, anche per iscritto. Invece no. Adottato in perfetta solitudine dalla Giunta Regionale. Dispiace perché il proponente, Michele Iorio, ha sempre professato l’esigenza primaria di ridare centralità alla discussione consiliare e partenariale.

Arriva in forte ritardo. Per noi, come per le altre regioni del sud, motivo per cui De Luca ha manifestato e impugnato. Azioni forti che hanno consentito anche al Molise lo sblocco. Primo elemento da chiarire.

Ma oltre al ritardo e all’ostruzionismo nazionale, veniamo ad alcune considerazioni locali.

A una prima scorsa dell’elenco, sembrerebbero esserci cose buone e cose meno buone, ma onestamente non si capiscono le valutazioni fatte nell’insieme. Qual è il fabbisogno e come è stato ponderato fra i settori di intervento?

Come sempre è il quadro e la prospettiva che mi interessano, la visione di futuro, meno il singolo intervento.

Faccio alcuni esempi. Sono state scelte alcune direttrici viarie, può essere giusto o meno, ma non si può dire, se prima non ci si confronta complessivamente sul sistema di collegamento. Un milione per la Film Commission. Bene, l’ho suggerito in commissione io stessa. Ma stanziato sul fondo Fsc come diventa un intervento strutturale nel tempo? Non può diventare l’ennesimo scatolone senza capacità di camminare. E ancora i bilanciamenti fra i settori di intervento. Sono quelli che ci servono?  Come si integra e diventa complementare alla programmazione dei fondi comunitari? E a quella sanitaria per la quale si trovano alcuni ‘spot’ di cui non è chiara la ratio.

Ieri in Università abbiamo ascoltato alcune scelte da Roberti. Bene dare forza al nostro Ateneo, ma mentre si prevedono diversi aiuti alla ricerca medica, e di alcune specialistiche particolari, perché non si prevede strutturalmente un forte finanziamento alle borse di studio e il trasporto gratis per gli studenti?

Sono solo alcune domande.

Studieremo a fondo. E torneremo sull’argomento.

Ma ora una cosa possiamo dirla già, senza confronto col partenariato economico e sociale, ambientale e territoriale; senza discussione vera con il mondo esterno; senza discussione vera con l’organo deputato alla Programmazione in regione, il Consiglio Regionale, si commette un grave errore. E anche se avverrà ora, è già tutto fatto. Risparmiateci la farsa!

Mi sarei aspettata una discussione su un documento di indirizzo, con indicazione dei fabbisogni e delle priorità. Mi sarei aspettata apertura. Magari avrebbe potuto portare anche a una felice scoperta: che anche altri, al di fuori di alcuni illuminati che siedono in via Genova, i Consiglieri indicati dai molisani per svolgere il ruolo di indirizzo e controllo sulla programmazione generale, avessero qualche idea. Ma questo scontra evidentemente con il modello Meloni.

Ormai sia la premier, sia Fitto, sia i relativi referenti locali, si sono omologati al modello. Quanta povertà comportamentale e democratica. Sentimenti di rabbia e tristezza.

E mentre si pugnala emodinamica a Isernia, cancellata, ci si accorda sulla più grande spartizione del settennato. Certo, 445 milioni sono tanti per ritrovare l’armonia in maggioranza!

Micaela Fanelli

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