Le ultime rocambolesche ” scelte” dell’ UDC Regionale ,e l’ incomprensibile avallo dell’UDC Nazionale , impongono una doverosa , quanto amara, riflessione a chi, come il sottoscritto, nutre ancora l’idea che le decisioni di un partito vadano condivise con la base e , siano ispirate da coerenza e logicità. In questa ultima virata dell’ UDC Regionale verso l’ appoggio ai candidati sindaci del centro-sinistra di Campobasso e Termoli, non trovano la benché minima traccia di un percorso giustificato e sofferto di revisione critica, che riecheggi anche lontanamente una democratica e motivata ponderazione. Nell’ agnostica posizione dell’ UDC Nazionale, trovo invece tracce fin troppo evidenti di un completo disinteresse alle sorti del Partito Molisano.
Infatti il pilatesco ” fate quello che volete”, del Segretario Nazionale, è sconvolgente, irrispettoso della linea politica emersa nel recentissimo Congresso Nazionale UDC ed evidenzia, invece, ancora una volta il menefreghismo verso questa regione piccola e ininfluente per i suoi pochi numeri.
Al cospetto di questa situazione, chi, come me, ha coltivato e praticato, negli anni, altri riferimenti e ideali politici, non può non manifestare il proprio dissenso, sia nel metodo, che nel merito.
Nel metodo, per quanto detto. Nel merito, perché non riesco a cogliere una ragione, che sia una, che spieghi a me stesso ed agli aderenti al Partito quali siano i passaggi politici e programmatici che portino a riconoscersi nelle strategie e nei valori della coalizione di centro-sinistra e che giustifichino l’ abiura delle alleanze strette per tanti anni e costellate da numerosi successi.
Sono tutti interrogativi sospesi, che giro all’attenzione degli iscritti e dei simpatizzanti, affinchè giudichino con libertà di coscienza e possano maturare un giusto ed onesto orientamento al voto.
Infine, come memoria storica di questo partito avverto il dovere di informare Cesa, che molti molisani, me compreso, hanno giudicato l’ incauta alleanza con la sinistra anche grave offesa al loro buonsenso, immaginandoli capaci di votare con la mano destra alle elezioni Europee ( con Cesa capolista) e con la sinistra a quelle amministrative.