Le sconcertanti dichiarazioni dell’amministratore del “Consorzio di imprese” relative alle difficoltà di realizzazione del centro Covid al Cardarelli, la famosa torre, pongono fine ad una rissa di notizie contrastanti.
La drammaticità delle informazioni avrebbe dovuto spingere il presidente della Regione a riferire in Consiglio quanto stava accadendo. Ma, come d’abitudine, l’informazione chiara leale e trasparente non appartiene a questa amministrazione.
Dalla stampa sappiamo oggi che:
1. Il centro Covid al Cardarelli non si farà e, se si farà, non sarebbe utile al superamento dell’attuale emergenza;
2. I sei mesi di realizzazione dall’impianto del cantiere corrispondono almeno a 8 mesi di lavoro, se tutto andrà bene.
Mi chiedo: Toma è consapevole di quanto sta accadendo o anche la dirigenza Asrem gli è estranea?
Ogni giorno che passa il disagio dei cittadini aumenta e cresce la sensazione che ormai appartiene ai molisani di non potersi curare.
Perché perdere altro tempo se la soluzione più rapida è sotto gli occhi di tutti?
1. Si blocchino i lavori mai iniziati al Cardarelli e si utilizzino quei fondi per le piccole ristrutturazioni del Vietri individuando il centro di Larino come unico centro Covid regionale ponendo fine anche al trasporto di pazienti fuori regione nonché alle strutture mobili;
2. Si liberi la struttura del Cardarelli facendolo tornare ad essere un ospedale per le patologie ordinarie;
3. Si eseguano i lavori per adeguare i pronto soccorso di Campobasso, Isernia e Termoli;
Ed infine, si chiuda questa lunga pagina di contrasti e discussioni su eventuali responsabilità pregresse che servono più a giustificare l’incapacità di chi oggi governa nel fronteggiare l’emergenza piuttosto che a trovare soluzioni idonee per restituire ai molisani il diritto a vivere.
Michele Iorio