Rammarica ma non sorprende l’anticipazione del rapporto Svimez relativo all’anno 2017 che vede il Molise come l’unica regione che registra un andamento negativo del Pil.
Non sorprende perché le politiche messe in campo negli ultimi anni, gli ultimi 5 anni, non potevano portare a risultati diversi.
E allora, tirato in ballo come uno degli amministratori degli ultimi dieci anni replico affermando a testa alta che no, io non mi vergogno. Non mi vergogno di aver gestito con ogni sforzo una crisi iniziata negli anni del mio governo tanto che il Molise è stata definita, sempre con dati alla mano, la regione che meglio stava affrontando la crisi tra le regioni del mezzogiorno.
Nel frattempo il crollo degli investimenti e l’assenza di una programmazione statale non hanno sicuramente aiutato. Basti ricordare che già nel 2010 proprio lo Svimez testimoniava come al Sud d’Italia, per circa dieci anni, erano stati diminuiti i fondi ordinari in maniera determinante e costante comportando che le Regioni, per assicurare i servizi e le strutture di base ai propri cittadini, hanno dovuto utilizzare le risorse di fondi straordinari destinati allo sviluppo. Eppure nel 2012, sempre secondo i dati Svimez e sempre negli anni del governo di centrodestra targato Iorio, il Molise era la regione con il Pil pro capite più alto del Mezzogiorno dopo Abruzzo e Sardegna. Poi siamo arrivati al governo di centrosinistra e ci siamo ritrovati, solo per citare gli ultimi giorni, nel 2017 con il tasso più alto di povertà dal 2005 (dati Istat) ed oggi i numeri del nuovo rapporto sul Mezzogiorno confermano le mie convinzioni che tutti hanno finto di non sentire: l’assenza di una politica seria. E’ sempre più evidente che gli ultimi anni sono stati all’insegna degli slogan imperfetti, di facile propaganda ma di assenza di risultati. Bisogna cambiare, questo è certo, ma se il cambiamento dipende da chi si sposta indistintamente da destra a sinistra pur di rimanere in maggioranza, allora diventa indispensabile scegliere una terza strada. Ma la terza strada è data solo dai 5stelle.
L’unica via di uscita è lavorare tutti insieme per offrire ricette concrete che portino ad una programmazione seria, al ritorno degli investimenti, ad una sanità pubblica che
non sia come quella che ci ritroviamo oggi, ossia prossima all’esaurimento delle sue potenzialità per l’assenza dei servizi.
Questo è il compito che spetta al nuovo governo regionale, se si dimostrerà all’altezza.
Michele Iorio