Le scelte dell’attuale governo regionale smentiscono chiaramente la voglia di cambiamento espresso dal popolo molisano alle elezioni dello scorso 22 aprile. I cittadini, nel dare fiducia alla coalizione di centrodestra, hanno lanciato segnali ben precisi relegando al terzo posto la coalizione del governo uscente responsabile dell’attuale condizione in cui versa il Molise. Una responsabilità che ricade non solo in capo ai soggetti politici che quel governo hanno rappresentato, ma anche in capo a coloro che sono stati parte integrante di scelte e provvedimenti che hanno portato la nostra regione nella situazione disastrosa in cui versa. L’elezione di un nuovo governatore che desse un segnale di discontinuità con il recente passato, nonostante la presenza in coalizione di “ex alleati” ormai critici del governo uscente a guida Pd, dovrebbe portare il presidente Toma ad essere meno autoreferenziale e più attento al significato del voto. Perché non si può essere interprete di due politiche completamente diverse e cioè: da una parte essere il rappresentante di una coalizione di cambiamento e, allo stesso tempo, essere il rappresentante di una continuità dando fiducia ai vecchi interpreti di quella politica punita dai cittadini. Ecco perché le scelte di queste ore rappresentano uno schiaffo ai molisani. Ma è anche uno schiaffo agli alleati di governo, a quei partiti e ai soggetti politici che gli stessi interpreti del vecchio governo regionale non hanno esitato ad abbattere producendo danni all’economia molisana. Lo dimostra la scelta di mandare indietro i fondi destinati all’Autostrada a favore della Metropolitana leggera, lo dimostra la mancata spesa dei fondi europei a discapito del Molise e dei molisani, lo dimostra la mancata capacità di apportare scelte correttive al bilancio regionale piuttosto che rivolgersi ad ispettori ministeriali la cui unica opera è stata “ingessare” la Regione e risolvere i problemi attraverso denunce alla Procura ipotizzando chissà quali reati nei confronti del governo di centrodestra (che oggi Toma rappresenta). Reati dissoltisi nel nulla come una bolla di sapone. Come se non bastasse, oggi ci ritroviamo con una Giunta che dà fiducia a quegli stessi professionisti che nei cinque anni passati hanno condiviso ed elaborato delibere su alcune transazioni a dir poco scandalose, che hanno di fatto disapplicato la legge Madia per creare specifiche nuove opportunità di lavoro a danno dei precari e che hanno messo ai margini e danneggiato tutti quei dirigenti regionali non allineati al governo Pd, in qualche caso lasciando margini di ipotesi di danno erariale. Se non si corregge il tiro, ho il timore che il Molise continuerà a percorrere la strada della politica già punita dai molisani. A meno che, e sono certo che succederà, il governatore Toma non si ravveda e torni a ragionare senza influenze esterne e magari confrontandosi con la sua nuova maggioranza rappresentata da tutti i partiti presenti in Consiglio regionale.
Michele Iorio