L’aver prospettato, da marzo scorso, la situazione sanitaria che attualmente vivono i molisani non mi fa sentire meglio rispetto alle testimonianze che quotidianamente ascolto.
Chiunque abbia un briciolo di esperienza in campo medico sapeva che trasformare il Cardarelli di Campobasso in centro hub Covid avrebbe scatenato una bomba sanitaria mettendo i cittadini nelle condizioni di non potersi curare per patologie diverse dal Coronavirus.
Oggi siamo arrivati al redde rationem e i molisani hanno un solo modo per evitare di rivolgersi all’ospedale centrale regionale, il Cardarelli, e non trovare le porte chiuse: affidarsi alla Divina Provvidenza e non ammalarsi.
Nota stampa covidMMichele Iorioa
35 minuti faDettagli
Basta con l’inadeguatezza politica. Toma, è ora che impari a fare il presidente.
L’aver prospettato, da marzo scorso, la situazione sanitaria che attualmente vivono i molisani non mi fa sentire meglio rispetto alle testimonianze che quotidianamente ascolto.
Chiunque abbia un briciolo di esperienza in campo medico sapeva che trasformare il Cardarelli di Campobasso in centro hub Covid avrebbe scatenato una bomba sanitaria mettendo i cittadini nelle condizioni di non potersi curare per patologie diverse dal Coronavirus.
Oggi siamo arrivati al redde rationem e i molisani hanno un solo modo per evitare di rivolgersi all’ospedale centrale regionale, il Cardarelli, e non trovare le porte chiuse: affidarsi alla Divina Provvidenza e non ammalarsi.
Di questa situazione, enormi sono le responsabilità del presidente della Regione Molise per due ordini di motivi:
1. questa organizzazione mette in crisi l’unico DEA di II Livello, cioè l’unico ospedale molisano che assicura funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza e alle patologie tempo dipendenti.
2. L’insufficienza del numero dei posti letto nella terapia intensiva Covid costringe i medici a ricoverare meno pazienti possibili.
La conseguenza è che si selezionano i ricoveri e questo, con molta probabilità, è una delle principali cause dell’elevato numero dei decessi che abbiamo in Molise con la seconda ondata. Pensate cosa potrebbe accadere se, e quando, i ricoveri Covid dovessero coinvolgere anche le terapie intensive di Termoli e Isernia.
Mentre aspetto risposte e soluzioni da parte del presidente della Regione, noto che lo stesso è occupato alla ricerca di eventuali i responsabili che, ovviamente, sono sempre altri.
Intanto leggo con stupore la pubblicazione e le giustificazioni che il Ministero della Salute ha inviato alla Regione Molise per negare il centro Covid a Larino. Le ha divulgate Donato Toma. E trovo assurdo che un presidente di Regione possa aver accettato motivazioni così ridicole senza batter ciglio.
Donato, ti hanno detto che Larino non poteva andare bene come centro Covid perché ospedale declassato dal Decreto Balduzzi. Ma cosa c’azzecca il Balduzzi con la gestione di una pandemia? Il Balduzzi, ad esempio, dispone per il Molise solo 4 posti letto di malattie infettive ma mi sembra che non ci siano state difficoltà, come è giusto che sia, ad aumentare tali posti a dismisura per i ricoveri Covid. Così come il governo nazionale, nel raddoppiare i posti di terapia intensiva, ha comunque derogato al decreto Balduzzi in virtù di una necessità impellente.
La tua sottomissione alle comunicazioni del Ministero non fa altro che testimoniare la tua inadeguatezza politica a ricoprire il ruolo di Presidente. Inadeguatezza dovuta probabilmente alla tua non conoscenza della norma costituzionale che dà al Presidente di una Regione la responsabilità della politica regionale e non dell’ente Regione.
Ti ricordo infatti che sei il presidente non un dipendente costretto ad accettare sommessamente ciò che viene imposto da Roma dove chi decide non conosce la situazione locale.
Tu hai il dovere di difenderli i molisani, non il diritto di condannarli.
Spero che muti atteggiamento perché solo gli stolti non cambiano idea.
Michele Iorio