Il drammatico conflitto in corso in Ucraina ha fatto emergere un problema che esiste da sempre: la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero. L’Italia, infatti, non solo ha rifiutato il nucleare, ma, nonostante sia conosciuta come il ‘Paese del sole’, sfrutta in minima parte le c.d. fonti ‘pulite’. Va, dunque, accelerato il processo di transizione verso sostenibilità e autoproduzione, in attesa che divenga attuabile la produzione di energia nucleare “pulita”.
L’Italia, infatti, ha tutti i requisiti per ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Si pensi a solare sulle coperture, eolico offshore, idroelettrico, geotermia, ecc.
“Puntare sulle rinnovabili – ha sottolineato il presidente di Confprofessioni Molise, Riccardo Ricciardi – è una soluzione concreta. Abbiamo il sole ed il vento, ma soprattutto importanti tecnologie per trasformarli in energia elettrica. Bisogna investire in questa direzione e sulle principali professionalità esperte dei diversi settori. Serve accelerare per non restare indietro, allocare giustamente le risorse e mettere in rete tutte le figure direttamente coinvolte in questa ‘vitale’ sfida”.