Il PCL contro la deriva xenofoba in Molise

Dal Partito Comunista dei Lavoratori – sezione Molise – riceviamo e pubblichiamo

La sinistra politica, sociale e sindacale molisana, tutta la parte democratica, civile ed antifascista del Molise deve reagire alla pericolosissima deriva barbarica fomentata da veleni xenofobi che anche nel Molise e in particolare nella provincia di Isernia stanno infestando la popolazione, come dimostra ad esempio il gravissimo caso di Pozzilli dove due onesti lavoratori si sono visti negare l’affitto solo perché hanno la pelle nera, così come i precursori di Bossi e Salvini facevano negli anni ’50 con i cartelli “non si fittano case ai meridionali”.

Senza parlare degli sconcertanti interventi razzisti degni del peggior Ku Klux Klan di alcuni consiglieri comunali dell”Isernia bene” durante la seduta sullo SPRAR.

PD, Lega, M5S si contendono questa campagna contro i migranti. Ma i migranti sono in fuga da decenni di guerre e saccheggi condotte dalle “democrazie” capitalistiche: le stesse che da quarant’anni tagliano salari, lavoro, pensioni, sanità, in funzione del profitto di pochi. 

Anche nel Molise si grida ai quattro venti, “Non possono venire in casa nostra”. Ma nessun governo europeo ha esibito il… permesso di soggiorno per invadere “casa loro” con truppe di occupazione, bombardamenti, embarghi, sequestro di terre fertili, strozzinaggio finanziario, accaparramento di petrolio e uranio. Come nessun permesso di soggiorno esibirono mai gli imperialismi quando intrapresero le conquiste coloniali (Italia inclusa, con annessi crimini dell’esercito fascista quando sterminò con le armi chimiche bambini, donne e uomini nell’Africa Orientale).

Abbiamo bloccato le partenze“, esulta il ministro Minniti. Ma i migranti che non partono più sono sequestrati in lager senza speranza, tra torture e stupri. Questa è la vera connivenza con i trafficanti: fornire armi e denaro alle cosiddette autorità libiche e alle loro milizie mercenarie per far svolgere loro il lavoro sporco; fare oggi con Libia, Ciad e Niger quello che si è fatto ieri con Erdogan: miliardi regalati a dittatori o governi fantoccio (e caricati sul portafoglio dei salariati italiani ed europei) per finanziare e delocalizzare un crimine. 

Gli stessi Stati europei che finanziano il sequestro dei rifugiati si disputano gli uni contro gli altri, il controllo e la spartizione dell’Africa. Italia e Francia sgomitano per il controllo della Libia (Eni contro Total) e per questo si contendono le grazie del boia al-Sisi, con buona pace di Giulio Regeni. Mentre USA, Russia e UE preparano, a suon di bombe, la nuova spartizione di Siria e Medio Oriente, dopo il crollo dei confini coloniali tracciati col compasso un secolo fa. 

Ma la campagna antimigranti non serve solo a raccattare voti. Serve a dividere gli sfruttati, a tutto vantaggio degli sfruttatori. A dirottare contro i migranti la rabbia sociale di milioni di lavoratori per impedire che si rivolga contro i capitalisti, i loro governi e i loro partiti, responsabili dell’attuale disastro.

Non è un caso che in Italia dietro il sipario della campagna contro gli sbarchi si annunci un’altra finanziaria antioperaia: un’altra pioggia di miliardi regalati ai padroni con la riduzione dei contributi, che si aggiungono ai 18 miliardi già regalati col Jobs Act e ai 20 miliardi già regalati alle banche, nei soli ultimi tre anni. Il tutto finanziato dalla continua crescita dell’età pensionabile, dal blocco dei contratti del pubblico impiego, da nuovi tagli a sanità e scuola… 

Prima gli italiani” è solo lo slogan truffa con cui i partiti dominanti mascherano la vera insegna della loro politica: “Prima i capitalisti”, a spese di tutti gli altri! 

È allora, anche dal Molise, il momento di muoversi per unire i lavoratori e tutti gli sfruttati, italiani e migranti, attorno a un programma di liberazione dalla dittatura dei capitalisti: ripartizione del lavoro attraverso la riduzione dell’orario a parità di paga; un grande piano di nuovo lavoro nel riassetto del territorio, a partire dalla messa in sicurezza di case ed edifici pubblici; un massiccio investimento in scuola, sanità, protezioni sociali. Un vero salario di disoccupazione per chi cerca lavoro.

Chi paga? Chi non ha mai pagato, a partire da quel manipolo di grandi azionisti che sta gozzovigliando in Borsa (+73% di utili in 6 mesi!), dopo aver distrutto in dieci anni milioni di posti di lavoro. 

Abolire il debito pubblico verso le banche, nazionalizzare le banche senza indennizzo per i grandi azionisti, espropriare le aziende che licenziano sotto il controllo dei lavoratori: solo queste misure possono riorganizzare dalle fondamenta la società e dare lavoro a italiani e migranti. Solo un governo dei lavoratori può realizzare queste misure.

Solo una rivoluzione sociale può imporre questo governo ed è intorno a questo programma che il Partito Comunista dei Lavoratori, anche dal Molise, cerca di unire le forze.

Partito Comunista dei Lavoratori – Sezione Molise

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