Agli inizi di giugno la “punizione” da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha interdetto il presidente della Regione Molise dall’effettuare nomine per tre mesi. Ora il governo nazionale che impugna sia la legge di stabilità della Regione Molise che il Bilancio.
E’ chiaro che nell’ente Regione c’è qualcosa che non va.
Non conosco ancora i motivi della decisione del Consiglio dei Ministri, ma posso immaginarli visto l’andamento del dibattito in aula lo scorso aprile quando io e la collega Aida Romagnuolo abbiamo deciso di astenerci e non votare quelle leggi che non avevano avuto neppure il lascia passare dei revisori dei conti.
Mai, prima d’ora, un governo regionale ha ottenuto tante bocciature.
E’ lampante che la sordità a qualunque campanello d’allarme deriva soprattutto dalla supponenza e dalla superbia di chi non vuole ascoltare alcun consiglio e pensa di poter fare tutto da solo, forte della propria protervia.
Il Molise dell’ultimo decennio non è quello che avevo immaginato e, soprattutto, non è la regione che ho lasciato con un’eredità che avrebbe dovuto rappresentare un volàno per l’intero ventennio futuro. E’ stato invece disperso un patrimonio politico e culturale che si dovrà necessariamente ricostituire per poter andare avanti.
Michele Iorio