E’ stato aggiornato a martedi prossimo, 12 novembre 2013, alle ore 11,00, il Consiglio regionale del Molise, tornato a riunirsi nella mattinata di ieri, 5 novembre, sotto la presidenza di Vincenzo Niro, per occuparsi esclusivamente della proposta di legge n.28, di iniziativa dei consiglieri regionali Paolo Di Laura Frattura e Vincenzo Niro, concernente “Modifiche all’art.7 della legge regionale 3 giugno 2002,n.7”, la cui iscrizione e immediata discussione sono state votate alla UNANIMITA’ in avvio di seduta, subito dopo le rituali comunicazioni del Presidente all’aula.
Il provvedimento, licenziato dalla prima commissione, presieduta da Francesco Totaro, con parere favorevole dei consiglieri Totaro, Di Pietro e Micone, e con voto contrario dei consiglieri Cavaliere e Lattanzio, lo scorso 30 ottobre, ha impegnato il Consiglio in un dibattito che si è protratto quasi fino alle ore 15,00. Respinti a maggioranza quattro emendamenti, formulati dai consiglieri Nunzia Lattanzio (tre) e dal movimento cinque stelle (uno), la proposta di legge è passata con 12 voti favorevoli, 5 contrari (Federico, Manzo, Cavaliere, Romagnuolo,Lattanzio) e 1 astenuto (Fusco Perrella). Assenti il consigliere Monaco per motivi di salute e l’assessore Scarabeo per impegni istituzionali.
Respinta, sempre a maggioranza, con i soli voti favorevoli dei consiglieri Manzo,Federico e Lattanzio e con l’astensione della minoranza, anche una pregiudiziale proposta dal consigliere Nunzia Lattanzio, che ha ricordato come sull’argomento c’era anche una sua proposta di legge , “abrogativa e non modificativa” – ha detto – che poteva essere discussa con quella in esame.
E’ stato il consigliere Totaro a invitare l’aula a respingere la pregiudiziale spiegando che la proposta di legge sottoscritta da Niro e Frattura è arrivata prima in Consiglio, perchè da oltre due mesi se ne stava parlando in Commissione, mentre la proposta del consigliere Lattanzio è arrivata successivamente. Subito dopo – ha aggiunto – si riunirà la commissione per l’esame della proposta del consigliere Lattanzio. “A giudizio dell’ufficio legislativo – ha concluso Totaro – le due proposte possono essere discusse separatamente”.
La proposta di legge approvata, modificativa dell’art.7 della legge regionale del 2002, in breve, prevede che “il fondo per le attività istituzionali e collaboratori dei consiglieri potrà essere utilizzato dai consiglieri regionali esclusivamente per la stipula di contratti privatistici a termine con persone fisiche, liberamente scelte, esterne all’amministrazione del Consiglio regionale del Molise o dell’Ente Regione, per l’acquisizione di servizi di assistenza allo svolgimento del mandato istituzionale non previsti tra quelli di cui alla legge regionale 4 novembre 1991, n.20 e successive modifiche e integrazioni. Il rapporto di lavoro è instaurato sulla base di un contratto tipo, per ogni tipologia contrattuale prevista dalla legislazione vigente, approvato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale il quale provvede, su istanza del consigliere richiedente, all’espletamento degli adempimenti relativi alla instaurazione del rapporto di lavoro entro il termine di quindici giorni dalla ricezione della richiesta. All’amministrazione del Consiglio regionale è anche affidata la gestione sotto il profilo dei relativi oneri fiscali, previdenziali e assistenziali. La gestione cessa con la fine del mandato del consigliere, non potendo eccedere quella della legislatura nel corso della quale sono stipulati i contratti. I consiglieri non possono stipulare i contratti di lavoro con il coniuge ovvero con propri parenti o affini entro il quarto grado. Viene fatta salva la facoltà di stipulare più contratti di collaborazione, fermo restando il rispetto dei complessivi limiti finanziari, la cui entità per singolo consigliere è stabilita nella misura del 65 per cento della somma prevista per il personale di cui alla legge regionale 4 novembre 1991, n.20, come modificata dalle legge regionale 25 luglio 2013, n.10”.
A relazionare sulla proposta di legge approvata è stato il consigliere Cristiano Di Pietro che ha sostenuto come si “intende rendere più chiara e trasparente la normativa che regola la materia. La presente proposta di legge è volta a regolamentare l’utilizzo delle risorse di cui all’art.7 della legge regionale 3 giugno 2002 n.7 (finanziaria regionale 2002) ^Fondo per le attività istituzionali^ e a disciplinare alcuni aspetti peculiari del rapporto di lavoro tra i consiglieri regionali ed i loro diretti collaboratori o assistenti”.
Alla relazione ha fatto seguito un ampio dibattito al quale hanno partecipato quasi tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza: Fusco Perrella “ Ciascun consigliere sarà chiamato a decidere secondo coscienza e in base alle esigenze determinate dalle circostanze, in definitiva alla sua volontà viene rimesso l’utilizzo o meno dello strumento conferitogli dalla modifica di legge. Occorre quindi fare leva sulla responsabilità individuale e sulla coscienza di ciascun consigliere nel giusto e appropriato utilizzo della presente norma”, Federico “Non vogliamo fare questioni demagogiche o populistiche, questa non è la strada da percorrere. Bisogna abrogare l’istituto di cui ci stiamo occupando”, Lattanzio “Il fondo non è più contemplabile. La proposta di legge evidenzia l’affermazione del diritto immobile. La normativa va abrogata, non solo modificata”, Cavaliere “Finalmente l’argomento è arrivato in aula visto e considerato che è da tanto che se ne parla fuori da questo palazzo. Sono favorevole all’abrogazione”, Romagnuolo “Andava fatta una discussione generale sul taglio delle spese, fortemente invocato dai cittadini, e non un esame dei singoli provvedimenti in tale direzione”, Parpiglia “La pensavo così: abrogazione o regolamentazione. L’importante è farlo in maniera trasparente, così come sarà dopo l’approvazione delle presente proposta e mi dispiace per gli attacchi degli ultimi due mesi. Siamo la seconda regione d’Italia più virtuosa per gli stipendi”,
Cotugno “Condivido in pieno la regolamentazione, che darà trasparenza a quelle somme che per 11 anni sono state date senza essere rendicontate”, Ciocca “Questa storia è andata avanti per troppo tempo ed è una storia marginale rispetto a ciò che abbiamo fatto. La nostra azione deve essere quella del lavoro e non marginale come questo argomento”, Di Nunzio “Ben venga la proposta, ma, per quel che mi riguarda, ho già fatto i contratti regolari. Sono soldi ben spesi se servono per assumere persone che possono dare il loro contributo fattivo al consigliere”,
Totaro “Questa proposta di legge mette dentro le idee e le perplessità della maggioranza. Con la legge chi vuole può contrattualizzare, chi non vuole può farne a meno. La legge ci mette in condizione di scegliere”.
Ha concluso il dibattito, prima delle dichiarazioni di voto e, quindi, del voto sulla proposta, il presidente della Giunta, Frattura: “La proposta ha recepito le istanze dei consiglieri di maggioranza e opposizione. Invito l’aula a valutare la condivisione della regolamentazione dell’art.7. Il voto contrario è una scelta di non godere di quel beneficio. Mi auguro che non ci siano fronti contrapposti sul problema, anche perchè poi sarà il governo a pronunciarsi sulla legittimità della proposta stessa. Vogliamo regolamentare l’assistenza al consigliere e lasciamo comunque la possibilità al singolo consigliere di prendere o rinunciare a tale assistenza”.
Dopo l’esame degli emendamenti, come detto, tutti respinti, e le dichiarazioni di voto dei consiglieri Sabusco (favorevole), Fusco Perrella (astensione), Cavaliere (voto per l’abrogazione), Micone (favorevole), Petraroia (favorevole – “oggi il Consiglio fa un passo avanti.Questo è un provvedimento chiarificatore”), la proposta di legge è stata votata ed ha ottenuto 12 voti favorevoli.
Subito dopo è stata votata la immediata discussione di un ordine del giorno sulla Ittierre, inizialmente proposto e sottoscritto dai consiglieri Sabusco, Micone e Romagnuolo e, dopo lievi modifiche, anche dai consiglieri Ciocca, Totaro e Parpiglia. Con esso si impegna “il Presidente della Giunta ad assumere, con la massima urgenza, ogni più opportuna ed utile iniziativa al fine di ridurre i rischi derivanti dalla suddetta garanzia fideiussoria”. Ciò in relazione, appunto, ad una fideiussione che la Giunta Regionale del Molise è stata autorizzata a concedere a favore della società del gruppo Ittierre in Amministrazione straordinaria, per un importo massimo di 12.000.000,00 di euro, a garanzia del pagamento dilazionato del corrispettivo di cessione del complesso aziendale.
L’ordine del giorno, che mette al riparo appunto la Regione per quel che riguarda l’accordata fideiussione per la problematica, è stato votato a Maggioranza, con il voto contrario dei consiglieri Fusco Perrella e Cavaliere.
In chiusura è stato iscritto anche un ordine del giorno del consigliere Lattanzio sulle “Gran manze”.
A questo punto il Presidente Niro ha chiuso la seduta aggiornandola a martedi prossimo, 12 novembre alle ore 11,00.