Il ‘caso’/ Mazzuto è salvo, Toma anche ma la maggioranza trema

All’indomani del ‘caso-Mazzuto’ è giusto fare qualche riflessione sull’evento politico più rilevante delle ultime settimane. Il ’10 pari’ è un segnale forte e mette in dubbio una maggioranza che solo pochi mesi fa aveva l’immagine di un blocco granitico. Iniziamo con il dire che la mozione di sfiducia ad un assessore non ha un valore istituzionale, ma politico; le deleghe le assegna il presidente della Giunta regionale e solo lui le può revocare, visto che sugli assessori assume una forma di garanzia e ne certifica l’operato. Toma ha detto di non aver motivi per rimuovere Luigi Mazzuto, quindi da questo punto di vista il caso è chiuso. Ben diversa è la prospettiva proprio dal punto di vista politico, visto che, dopo la ‘defenestrazione-uscita’ dal partito della Lega di Aida Romagnuolo e Filomena Calenda, di fatto quella sigla, intesa come emanazione salviniana, non ha più rappresentanza alla Regione, essendo Mazzuto un esterno, anche se rimarrà il simbolo, presumibilmente con le due consigliere a rappresentarlo comunque. Ora che succederà? La maggioranza è veramente a rischio? Personalmente vedo come poco probabile qualunque ipotesi che porti alla caduta del governo regionale e ad elezioni anticipate, principalmente per due motivi: perché la maggior parte dei consiglieri sarebbe a rischio di rielezione e perché non è facile per nessuno rinunciare ad una posizione forte nella società ed a 4 anni di lauto stipendio.

oznor


Ma c’è anche un’analisi politica da fare.La dimostrazione di forza delle opposizioni non vale automaticamente la sua riproposizione; probabilmente saranno stabili i consiglieri del Movimento Cinque Stelle su una linea di contrasto ad oltranza, mentre qualche crepa potrebbe sorgere tra le fila del PD su temi specifici e le due esponenti della Lega rimarranno un’incognita per il futuro, nel senso che potrebbero rivedere i loro comportamenti in aula nella considerazione di essere state elette nel centro destra, quindi nella maggioranza di governo regionale e di non doversi discostare da questa. Sul fronte della stabilità della maggioranza va detto che in pochi mesi abbiamo assistito ad una verifica di Giunta, più ‘spettacolare’ che reale e adesso ad una mozione di sfiducia, anche se dal valore solo dimostrativo.
Insomma Mazzuto si è salvato, Toma forse non corre pericoli di ribaltoni, ma la Romagnuolo e la Calenda hanno lanciato il sasso nello stagno del centro destra; e non si sa dove questo si andrà a fermare.

Stefano Manocchio

Commenti Facebook