Il ‘caso’ della nave Diciotti, ‘Uniti per la Costituzione’ prende posizione

Il sequestro di 150 persone su una nave battente bandiera italiana, in un porto italiano, è di una gravità inaudita. In questa vergognosa vicenda il punto non e’ solo quello, pur fodamentale, dell’accoglienza dei migranti e della doverosa participazione umana al loro dramma: prima ancora di tutto ciò è in pericolo la stessa tenuta democratica del nostro Paese.

Privare 150 persone della libertà personale senza le garanzie previste dall’articolo 13 della Costituzione – che la dichiara inviolabile – significa attentare ai principi democratici fondamentali. E la minaccia di violenza fisica da parte di un parlamentare della Lega ai danni dei magistrati che stanno indagando è il segno di un clima che ricorda terribilmente l’inizio del regime fascista. Quando esponenti politici si sentono liberi di compiere apertamente atti antidemocratici (come la minaccia fisica ai magistrati) senza temerne le conseguenze, coloro che hanno a cuore la democrazia e la Costituzione su cui si fonda hanno il dovere di opporvisi con fermezza, per ristabilire i principi fondamentali calpestati.

È il momento di difendere senza esitazione la Costituzione, che è il patrimonio comune di tutti gli italiani.

Anita Di Giuseppe, Antonio D’Ambrosio, Bartolomeo Terzano, Cloridano Bellocchio, Francesco Petti, Franco Novelli, Gennaro Barone, Gigino D’Angelo, Giuseppe Astore, Isabella Astorri, Maria Rosaria La Marca, Michele Barone, Michele Durante, Michele Lanza, Nicola Palombo, Raffaele Parisi, Roberto Barone, Rossano Pazzagli, Silvio Arcolesse

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