«Da mercoledì 7 aprile 1.200 ristoranti, pub birrerie, pizzerie in tutta Italia apriranno a pranzo e a cena. Non è una provocazione, né un atto dimostrativo, ma una questione di sopravvivenza». Lo ha annunciato Paolo Santangelo, referente di Mio Molise, Movimento imprese ospitalità (Mio).
«Da un anno i piccoli imprenditori dell’ospitalità a tavola sono costretti a chiudere, aprire e chiudere, in contrasto con le evidenze scientifiche, senza prospettive, programmazione, piani di rilancio, indennizzi ragionevoli, interventi sui costi fissi – precisa Santangelo -. Nulla. Non sono più padroni del presente e del futuro e di quello delle loro famiglie. Con l’ultimo decreto Sostegno è stata prevista una elemosina, fra l’altro in arrivo dopo il 10 aprile».
Non si può continuare a prendere in giro gli esercenti, che nonostante nel rispetto delle misure anti-covid si vedono costretti a prendere il diritto al lavoro e dignità.
«Nel frattempo, lo stillicidio di fallimenti e continuano ad arrivare gli sfratti esecutivi e le convocazioni in tribunale – osservano i vertici dell’associazione -. Il Paese, come conseguenza delle decisioni scellerate della politica, sta perdendo, una dopo l’altra, aziende importanti che complessivamente creavano il 30 per cento del Pil».
Non solo: «Lo Stato assiste inerme e irresponsabilmente al collasso dei prodotti Made in Italy e del settore della distribuzione, esposto finanziariamente con gli istituti bancari proprio a causa dei blocchi al comparto Horeca e dei conseguenti crediti deteriorati – spiega Bianchini -. Nessuno di noi ha più nulla da perdere. Di fronte al funerale certo di bar, ristoranti, pizzerie, pub, il direttivo di Mio Italia domenica 21 marzo s’è riunito per deliberare l’unica opzione possibile, una scelta obbligata: andare contro le norme e aprire, seguendo tutte le misure anti-Covid, ma aprire. A pranzo e a cena. Sempre», conclude Santangelo.