I sindacati denunciano le condizioni dei lavoratori di Istituti di vigilanza

Ancora una volta siamo costretti a registrare un fatto di cronaca che ha come protagonista un lavoratore di un Istituto di vigilanza. Nella giornata di sabato un portavalori di un noto istituto di vigilanza che opera nella nostra regione, durante l’espletamento del proprio servizio è stato assaltato da tre malviventi a volto coperto ed armati di fucile.

La rapina è stata sventata dalla prontezza, dalla professionalità e dal grande coraggio della guardia giurata che, non perdendo la calma, è riuscito a fuggire dall’assalto dei malviventi. Da questo ennesimo episodio di cronaca scaturiscono domande e riflessioni.

Può un servizio delicato quale il trasporto valori essere svolto da una sola guardia giurata?
Possono le Istituzioni, e la Prefettura in particolare, non intervenire su questioni di tale rilevanza?
Possono operare liberamente Istituti che pagano gli stipendi ai lavoratori ed Istituti che non li pagano?
Possono coesistere Istituti che rispettano il CCNL ed Istituti che non lo rispettano, Istituti che garantiscono la regolarità contributiva ai dipendenti ed Istituti che non la garantiscono?

Ma vi è di più.
E’ proprio la professionalità di questi lavoratori che ogni giorno viene messa in discussione dalle associazioni datoriali che si oppongono al rinnovo contrattuale. Un comparto, quello della vigilanza privata, che aspetta il rinnovo del contratto scaduto, ormai, dal 31 dicembre 2015.

Il negoziato prosegue a rilento ed a discapito dei lavoratori che da un triennio attendono risposte certe sugli aumenti salariali, welfare, bilateralità e cambio di appalto, quest’ ultimo di notevole importanza nel settore della vigilanza. Il settore in questione conta oltre 1320 imprese, di cui per il 53% sono piccole imprese micro fino a 9 dipendenti, dislocate
prevalentemente nel mezzogiorno e nelle isole con una vita media di 12 anni e un fatturato che supera i 3miliardi e 265 milioni di euro. Il quadro che emerge, ad oggi, è una valutazione negativa sullo stato dei negoziati per il nuovo contratto nazionale scaduto nel 2015, applicato ai circa 70mila addetti, di cui oltre 41mila guardie particolari giurate.

Il giorno 11 febbraio 2020 si è svolto l’incontro presso il Ministero del Lavoro a seguito della richiesta avanzata dai Segretari Generali di Filcams, Fisascat e Uiltucs corredata dalle firme degli addetti della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari.

Si sono rappresentate le condizioni in cui versano i lavoratori del comparto rispetto al mancato rinnovo del CCNL scaduto dal 2015, e la situazione generale che vive il compartostesso. I rappresentanti del Ministero del Lavoro, nel prendere atto di quanto esposto, si sono impegnati, a fare un passaggio con le Associazioni Datoriali per capire gli spazi utili a riattivare il tavolo di rinnovo del Contratto nazionale.

Ad aggravare ancora di più la situazione in Molise è il continuo ritardo nel pagamento degli stipendi di alcuni Istituti di vigilanza. Nonostante tutto le lavoratrici e i lavoratori continuano a svolgere il proprio lavoro incuranti dei pericoli a cui vanno incontro ogni giorno con grande spirito di abnegazione diffusione si porgono.

PER LE SEGRETERIE FISASCAT CISL-UILTUCS
STEFANO MURAZZO-PASQUALE GUARRACINO

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