“Dalla disoccupazione ad una diversa occupazione. Siamo convinti che il reddito da sostegno non sia solo una forma di solidarietà, ma un baluardo di civiltà. Reputiamo di erogare un sussidio per sostenere giovani in cerca di prima occupazione, purché inseriti in percorsi di qualificazione o disoccupati non beneficiari dell’Aspi, momentaneamente in difficoltà. Non c’è giustizia se non si interviene tempestivamente, evitando la trasformazione del disagio in emergenza sociale. Con apposito emendamento alla legge finanziaria, abbiamo introdotto in Molise uno strumento di Welfare avanzato che merita di essere implementato ed adeguatamente finanziato. Lo faremo”.
Caro Paolo Di Laura Frattura, questo è uno dei tanti punti del nostro programma elettorale, presentato al Popolo molisano e sottoscritto anche dal Movimento Regionale del Guerriero Sannita. Purtroppo, a malincuore, devo constatare un’amara realtà: bei propositi sulla carta, ma, nella sostanza, non si è fatto nulla sul reddito minimo garantito. Dico ciò con tanta amarezza, rileggendo nel nostro programma: “non c’è giustizia se non si interviene tempestivamente”. L’ingiustizia è, quindi, tra noi ed in tutta coscienza, considerato che non si è proceduto tempestivamente, che il disagio si è trasformato in emergenza sociale e che, oramai, sono migliaia e miglia le famiglie molisane nella più totale disperazione.
Un disagio ed una disuguaglianza sociale, che per fortuna ci hanno pensato le donne del Centrodestra Fusco Perrella e Nunzia Lattanzio, certamente più sensibili degli uomini al grido di dolore che proviene dai ceti meno abbienti della nostra società, presentando una proposta di legge sul “reddito minimo di cittadinanza” ben articolata, il Guerriero Sannita a tal riguardo rivolge un plauso a tale iniziativa che la considera un atto di “Giustizia Sociale” e si augura che il nostro centrosinistra, si adoperi celermente ad approvarla, la disperazione non ha colori politici caro Presidente Paolo Di Laura Frattura.
E pensare che il nostro attuale Assessore alle politiche sociali Michele Petraroia, quando era all’opposizione, sul “reddito minimo di cittadinanza” è stato il più attivo nel Consiglio regionale a perorare la necessità di tale istituto, per andare incontro alle fasce più deboli, siamo onesti intellettualmente, ci siamo fatti sorpassare dalla sensibilità di donne del Centrodestra su un argomento che ha rappresentato solo a parole il nostro cavallo di battaglia.
Ora tutti insieme bisogna passare ai fatti, la disperazione è tanta e le famiglie non possono più aspettare.