Un Centro Storico quello d’Isernia ormai nell’agonia più totale, attività commerciali che chiudono, un deserto a vista d’occhio, all’orizzonte purtroppo a parere del Guerriero Sannita non si intravedono iniziative atte a colmare o quantomeno ad alleviare la critica situazione in atto. Anzi, al contrario, la paventata chiusura di Scienze politiche dal Centro Storico, aumenterà ancora a dismisura l’agonia di detta parte della città, una politica miope su questo versante dell’Università, che il Movimento si auspica che sia risolta con il mantenimento della facoltà nel centro storico e si cominci a battere il pugno sul tavolo a livello regionale, perché si proceda con fondi pubblici a restaurare Palazzo Jadopi che potrebbe rappresentare la futura sede universitaria. Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita ritiene che stiamo vivendo un dramma, che investe migliaia di famiglie di Isernia, ormai il nucleo industriale di Isernia – Venafro è un ricordo delle molteplici attività aziendali che davano lavoro e benessere al popolo isernino, ormai assistiamo a cattedrali nel deserto che non producono più niente, stessa crisi nel nucleo industriale di Pettoranello, per non parlare della chiusura dell’Ittierre, che ha dato la stangata definitiva a quel poco di economia.
Cosa sta succedendo al nostro territorio che va oltre ogni limite di immaginazione è sotto gli occhi di tutti, basta passeggiare per Isernia per constatare la chiusura di molte attività commerciali e la difficoltà in cui quelle esistenti si dibattono, si nota a vista d’occhio l’esiguità della popolazione, un territorio in agonia. Lo spopolamento è palpabile in tutta la provincia di Isernia e in città. Dove sono i nostri figli? La risposta è unanime: sono emigrati in altre realtà territoriali per mettere a frutto la loro professionalità acquisita con anni ed anni di studio e purtroppo, assieme a loro emigrano anche i propri genitori. Quelli che restano si dimenano in una ricerca spasmodica di un posto di lavoro che non c’è, questi giovani sono anche fortunati, rispetto ai loro coetanei spesso più deboli che si danno alle sostanze stupefacenti, rendendosi schiavi di una sostanza che li trascina, assieme alle proprie famiglie nella più totale disperazione, con tutti i problemi sociali che ne conseguono, e nulla si fa per questi ragazzi isernini, solo promesse in campagna elettorale.
E’ che dire della pochezza di sensibilità di una Amministrazione comunale nei confronti delle persone disabili e dei poveri, a quest’ultimi ci si era impegnati a non farli pagare i tributi comunali e di provvedere subito all’istituzione di una mensa pubblica, belle intenzioni, che sono restate nel cassetto, belle parole che non hanno trovato corrispondenza è proprio vero i poveri a nessuno interessa più di tanto, se non fosse per l’unica Istituzione la Chiesa, che fa quello che può. Caro Brasiello, il Guerriero Sannita ti rivolge un appello affinché riprendi le redini in mano della città d’Isernia e ripensare, a una ridistribuzione delle deleghe in modo che tutti sono attori del bene pubblico (il Guerriero Sannita non ne vuole far parte), la concentrazione in poche mani, o il fidarsi politicamente di una sola persona , ti creeranno sempre più problemi con il tuo partito, la coalizione e la cittadinanza, più autonomia politica caro Brasiello e meno richiami alle “Sirene” che provengono da Campobasso.
Il Presidente Regionale del Guerriero Sannita- Giovanni Muccio