Finalmente si procede per la strada giusta in nome della battaglia umana, sociale ed economica intelligente, portata avanti da Sua Santità Papa Francesco, e, nella nostra regione, da Monsignor Gian Carlo Bregantini, per la chiusura dei negozi e dei centri commerciali la domenica, giorno da dedicare alla famiglia. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita aveva sollecitato la classe politica regionale a presentare un ordine del giorno, per abrogare il decreto Salva Italia, per la parte di testo che ha trasferito la regolamentazione delle domeniche e degli orari di apertura degli esercizi commerciali dalle regioni allo Stato, attuando di fatto una liberalizzazione totale.
Il Movimento plaude all’iniziativa politica dei consiglieri regionali Angiolina Fusco Perrella e Giuseppe Sabusco , che hanno inteso presentare un ordine del giorno su tale materia, unica soluzione utile per muovere la problematica a livello nazionale. L’eventuale Osservatorio regionale sul Commercio non sposta il problema, considerato che la normativa sul commercio è in capo allo Stato. Le Regioni devono riappropriarsi del legiferare regolamentando il settore, visto che conoscono meglio di altri le difficoltà e i bisogni di ciascun territorio.
L’apertura domenicale indiscriminata doveva comportare, a parere del legislatore, un aumento di assunzioni. Ciò non è stato,anzi, dalle analisi di settore della Confesercenti , è emerso che il decreto ha favorito solo la grande distribuzione, mentre i piccoli negozi hanno sofferto e in molti casi sono stati obbligati a chiudere e tutto ciò non ha segnato l’ incremento del PIL da molti sperato.E’ convinzione del Guerriero Sannita che la diminuzione dei consumi è dovuta esclusivamente alla perdita del potere di acquisto degli Italiani che vivono una situazione di grande disagio dal punto di vista occupazionale. Un accrescimento degli orari e dei giorni di apertura non provoca, di conseguenza, un aumento dei guadagni, ma un incremento delle spese a parità di incassi con conseguenti minori incassi.I veri problemi sono la disoccupazione, la cassa integrazione, il lavoro precario, e ,quindi ,uno stipendio per tutti. Finché esisterà l’incertezza la spesa per le famiglie diminuirà sempre.
Pertanto il Movimento regionale del Guerriero Sannita, come già precedentemente detto, si augura che tutta la classe politica regionale approvi l’ordine del giorno dei consiglieri regionali Angiolina Fusco Perrella e di Giuseppe Sabusco, per un iter legislativo che preveda una proposta di referendum abrogativo della legge che, di fatto, toglie alle regioni e agli enti locali la facoltà di pianificazione prevista nella legge 214 del 22 dicembre 2011 varata dal Governo Monti.A favore dello stesso referendum si sono già espressi il Veneto, l’Umbria, l’Abruzzo e la Lombardia, con l’adesione di una quinta regione, in questo caso il Molise. Il quesito verrà sottoposto alla Corte di Cassazione, secondo quanto previsto dall’articolo 75 della Costituzione, avviando l’iter a livello nazionale per portare i cittadini alle urne, con la speranza che ciò non serva e che su tale tema il Parlamento ci ripensi. Questa, a parere del Movimento, rappresenta l’unica strada percorribile, strada in precedenza indicata alle forze politiche dal Guerriero Sannita.
Il Presidente Regionale del Guerriero Sannita Giovanni MUCCIO