L’Assessorato regionale alle Politiche dello sviluppo economico, del credito, delle Società partecipate e del Marketing territoriale, da oltre quattro mesi, è privo di una guida politica. Ciò non fa che riflettersi negativamente sul già precario sviluppo del territorio molisano che mai come in questi anni vede il depauperarsi delle attività, senza risoluzioni in positivo delle innumerevoli vertenze. Un Assessorato che rappresenta per ogni regione il cuore pulsante per lo sviluppo di un territorio ed in Molise ancora privo di un assessore che rilanci una realtà in già evidente stato di agonia. Un tema delicato, dunque, su cui non è più possibile fare melina politica. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita, come noto, ritiene che tale nomina debba rispondere alla “parità di genere”. Una pura questione di principio, questa, perché qualsiasi nomina che tenga conto di tale principio verrebbe salutata con somma soddisfazione dal Guerriero, sia che riguardi la segretaria regionale del P.D. Micaela Fanelli, sia che riguardi Costanza Carriero dem, o Nunzia Lattanzio unica consigliere regionale eletta nel Centrosinistra, sia che riguardi Sara Ferri, Sel, la più votata in termini percentuali tra le donne del Centrosinistra, sia che riguardi, infine, Tizia Caia, laureata, disoccupata, senza tessera politica…
Due sono i principi che spingono il Guerriero Sannita a richiedere la “parità di genere”: quello più prettamente politico-sociale riguarda la presenza delle donne nelle Istituzioni non solo quale questione di rappresentanza di genere ma di qualità della democrazia. Le pari opportunità dovrebbero essere un leit motiv di tutte le politiche regionali, non solo il presidio di un assessorato. Tutte le statistiche, nazionali e internazionali, inoltre, dimostrano che la parità è una cartina di tornasole del grado di sviluppo sociale ed economico e, pertanto, le politiche di genere sono un potente motore di sviluppo e innovazione per l’economia e la società nel suo complesso.
L’altro principio è giuridico. A tal riguardo il Movimento ritiene, forse sbagliando, considerato che non è un Giudice, di portare all’attenzione il parere espresso dal Consiglio di Stato, Sezione prima – adunanza di sezione del 16 aprile 2014, Numero Affare 00455/2014. Parere riguardante il quesito posto dal Ministero dell’Interno, in materia di applicazione della legge 23 novembre 2012, n. 215, recante “Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei Consigli e nelle Giunte degli enti locali e nei Consigli regionali”. Nella stessa si ripropone il principio di uguaglianza anche per la legge regionale, che deve rimuovere ogni ostacolo che impedisce la parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica e promuovere la parità di accesso alle cariche elettive.
La disposizione costituzionale ha pertanto una portata precettiva, che obbliga la Regione all’adozione di misure antidiscriminatorie, non soltanto sul piano legislativo, ma anche nell’esercizio dei poteri di vigilanza sugli enti locali, In conclusione il Movimento regionale del Guerriero Sannita auspica che il Presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, per le motivazione su esposte, proceda subito alla nomina di un assessore al ramo tenendo conto della “parità di genere”. In caso contrario il Guerriero Sannita valuterà la possibilità di ogni azione democratica dovuta al rispetto delle tante donne che non possono accettare un regresso delle loro condizioni per colpa di una politica che non le ritiene fulcro della società. Bisogna impedire che questa politica riporti i diritti indietro di tanti anni, è un nostro dovere nei confronti di chi ci ha preceduto e ha lottato per tali conquiste.
Il Presidente regionale del Guerriero Sannita
Giovanni MUCCIO